venerdì, novembre 30, 2007

:::grazie a dio è venerdì?:::


"..e' una notte di baldoria come un pazzo ti diverti
affanculo tutto il resto grazie a dio è venerdì
a timbrare il cartellino ci pensiamo lunedì.."

birra, oi! e divertimento, los fastidios




volevo una foto della formazione dell'anno di uscita di questa canzone ma non l'ho trovata subito..
sinceramente? non ho voglia di cercarla, quindi va bene questa.
questa canzone mi è venuta in mente in auto tornando da lavoro: mi girava in testa il "grazie a dio è venerdì"..
venerdì? che vuol dire? per me è un giorno come un altro, un semplice giorno della settimana.
forse persino uno dei giorni più brutti della settimana.
il giorno in cui depressione, amarezza, stanchezza e quant'altro si fan sentire più che mai.
perchè?
perchè da sempre il venerdì è per tutti l'ultimo giorno di lavoro, ma non per me.
questo mi deprime.
mi sento una schifezza.
vorrei unirmi anch'io al coro "grazie a dio è venerdì" ma non posso.
forse domani potrei dire "grazie a dio è sabato" ma non è la stessa cosa.
per me il venerdì era il giorno più felice della settimana perchè segnava la fine del lavoro e ci si poteva rilassare fino a lunedì.
il sabato non mi basta per rilassarmi..
la sera sono troppo distrutta per fare qualcosa di decente.
il pomeriggio dormo.
una giornata rovinata dal dover lavorare la mattina.
cazzo, ho 26 anni, merito un po' di vita sociale.
che merda.




post scritto ascoltando rai uno (aspettando i simpson)

mercoledì, novembre 28, 2007

:::prima o poi ci arrivo anch'io:::


"I libri migliori sono proprio quelli che dicono quel che già sappiamo"

geore orwell



salve a tutti, chi vi scrive è una delle poche donne al mondo che non ha ancora letto "no logo" di naomi klein.
perchè? perchè costava troppo.
ma notate il verbo all'imperfetto.
ora anch'io posso leggere quel libro.. l'ho trovato in edizione economica a 6 euro e qualcosa..
wow, non pensavo l'avessero stampato in edizione economica. mi direte che in realtà è uscito da una vita ma non passo spesso in libreria, non ho tempo e non faccio salti di gioia all'idea di andare in centro.. troppa confusione, troppa gente da scansare per non impiegare ore a raggiungere la mia meta..
il colmo è che l'ho pescato in una sfigatissima cartolibreria dove mamma cercava riviste sui lavoretti natalizi..
quei negozi dove vendono riviste, quaderni, penne, articoli da regalo e chi ne ha più ne metta.. mancano solo le sigarette.. e il caffè.
finalmente ho di nuovo qualcosa da leggere prima di dormire.
ho passato l'ultimo mese facendo la settimana enigmistica sotto le coperte, che palle.
ora penso di averne per un po', anche perchè poco dopo l'acquisto sono passata anche in libreria, da dove me ne sono uscita con due libri di stefano benni, vivamente consigliatami dal mio accompagnatore.. forse anche nella speranza di farmi uscire il prima possibile da quel forno crematorio.. venderebbero di più se abbassassero il riscaldamento.. non pensano che chi entra è vestito da inverno? non si può passare da 5 gradi (quando va bene..) a 20 e chissà quanti gradi con gli stessi vestiti.
io posso rendere felici i gestori di librerie. la maggior parte delle volte sono costretta a pagare col bancomat, non dico altro.
è strano essere uscita con solamente due libri, beh, meglio per il mio portafoglio..




post scritto downtown, petula clark

lunedì, novembre 26, 2007

:::non lo sapevo:::

in realtà io lo sapevo già, ma oggi ho trovato questo link..
sembra una pubblicità di un horror di serie B ma in effetti la realtà supera l'immaginazione..



da nonlosapevo.com


post scritto ascoltando nulla

:::nuova lingua nuove picche:::


"ВОЛИМТЕ"

forse è "ti amo" in serbo, ma forse




10 minuti divertenti a lavoro.
un record.
ho intrapreso un corso acceleratissimo di "impara qualche cavolata in serbo in 10 minuti"..
frasi di comune utilità, come il sopracitato "ti amo", "come stai" e il praticissimo "cosa fai stasera?"
a che mi servono? a nulla ma è divertente..
non ve le scrivo in cirillico perchè ho già fatto troppa fatica a scrivere, sicuramente errata, la prima parola..
(anzi, non son nemmeno sicura che quello sia cirillico)
ad ogni lavoro tento di imparare una qualche lingua sconosciuta, l'anno scorso andavo forte con i numeri in arabo.. anche se ora li ricordo a fatica (e temo in disordine) solo fino al 5.
ora posso importunare anche i serbi.
peccato che non capirei la risposta, anche se in realtà non ne ho bisogno: sarebbero picche, cose tipo "va a cagare" o simili.
ma soprattutto è bene sapere che a meno chè non venga interrogata ogni giorno domani o fra un paio di giorni al massimo io avrò dimenticato tutto..
mi dispiace un po' per chi si è prodigato per mettermi in testa queste quattro parole..
domani ho interrogazione programmata.
dovrò dire queste frasi ad altri serbi che ignorano le mie nuove conoscenze.. dalla loro reazione si saprà se ho detto qualcosa di giusto..
che cazzata.
ma tutto va bene se può regalare un sorriso nel posto di lavoro.




post scritto guardando i griffin sulla fox
(scrivo dalla stanza della tv causa freddo in camera)

sabato, novembre 24, 2007

:::ma che vi ho fatto di male?:::



oggi ho pienamente realizzato come la mia figura a lavoro di sabato sia decisamente INUTILE.
obbligarmi ad andare il sabato è stata pura CATTIVERIA.
stamane non ho fatto nulla, ho fatto la spettatrice.
ho trattenuto lacrime di nervosismo finchè non me ne sono andata e per l'ennesima volta sono scoppiata in lacrime in auto.
che schifo.
a casa dicono che non è male far nulla a lavoro ma non mi consola. non mi consola perchè mi è stato negato il sabato dicendo che ero INDISPENSABILE.
preferirei fare qualcosa, tanto per dare un senso alla mia levataccia alle 6..
e per convincermi che si, c'è una ragione per essere lì di sabato mattina.
invece è una BALLA BELLA E BUONA, il sabato non servo a nulla.
non riesco a capire perchè mi abbiano costretto ad andare.
sono state avanzate molte teorie, quella che amo di più è, fatalità, la mia:
qualcuno lì dentro credeva che io fossi una ragazza da discoteca, una che il venerdì sera fa baldoria fino all'alba e perciò ci si è voluti divertire a negarmi quello che secondo loro è il mio più grande piacere, potendo così esercitare il loro potere, una sorta di "così capisci chi comanda".
invece io raramente esco la sera perchè fisicamente non ce la faccio.
per uscire alla sera devo poter riposare fino al pomeriggio.
così con questa loro decisione non solo non esco il venerdì sera ma nemmeno il sabato.
oggi una volta a casa ho pranzato a fatica, non per mancanza di appetito ma per la nausea e l'ansia che mi ha provocato la scoperta della mia inutilità.
ho sempre detto di essere una donna inutile ma nel lavoro lo sono solo il sabato mattina.
mamma mi dice di riposare nel caso volessi uscire stasera.
ma dove vado? dovunque andassi so che non sarei in grado di guidare al ritorno. ma non per chissà quale sbronza o che ne so, ma per puri problemi di stanchezza.
ho un fisico di merda, che ci posso fare.
a proposito, non sento normale il mio braccio e la mia mano sinistra.
non mi so spiegare, li sento un po' più addormentati del solito, senza forza.
è colpa dello stress di questo posto di lavoro.
se devo ricoverarmi per colpa loro sarà la volta buona che gli dirò quanto avete letto finora.
continuo a chiedermi che cosa posso avergli fatto di male ma la risposta è che non gli ho fatto nulla.
è cattiveria fine a se stessa.




post scritto ascoltando friends in tv

venerdì, novembre 23, 2007

:::il vero post di stamattina:::




"testa dentro che qua fuori è un brutto mondo"

freccia, radiofreccia



questo è il vero post che volevo scrivere stamattina.
non ho mai visto per intero questo film ma questa scena mi rimase in mente e stamane, uscendo dal bagno per fare colazione mi venne in mente questa frase.
il panorama che vedevo dalla finestra era a dir poco desolante: buio quasi fosse ancora notte e pioggia.
mi veniva male alla sola idea di uscire.
la mia mente che a certe ore ragiona solo a frasi fatte mi suggerì proprio questa frase..
già, fuori è proprio un brutto mondo.
specialmente alle 6.50 di mattina.. fortuna che in bagno la serranda era ancora abbassata sennò me ne tornavo a letto e mi davo malata..
ma come si può pretendere che una esca di casa con un tempo (e un'orario) del genere?
non pretendo essere svegliata da canti di uccellini innamorati ma nemmeno così.
e domani sento sarà uguale, se non peggio.
anzi, sarà sicuramente peggio perchè saprò che il mondo sta ancora fra le braccia di morfeo o, ancora più fastidioso, ci sarà chi sta ancora facendo baracca.. mentre per me non esiste più nessuna baracca, non esiste vita sociale dato che alle 22 circa crollo sul divano..
che ci posso fare, non reggo le levatacce alle 6 di mattina..
che vita di merda.
fortuna che almeno non fa freddo.
ci mancherebbe solo quello.. perchè io non ho il riscaldamento in macchina.
non ha mai funzionato.
la mia auto si scalda solo grazie all'effetto stalla. effetto che alla mattina non si crea dato che ci sono solo io..
fortuna anche perchè non devo perdere minuti preziosi a grattare via il ghiaccio dai vetri.
che merda.
ora devo trovare qualcosa da fare anzichè lamentarmi, tanto per dire di aver fatto qualcosa..
ho tutto il venerdì sera per compiangermi.




post scritto ascoltando qualcosa di elvis

:::che schifo di vita:::

NON VOGLIO ANDARE A LAVORARE

giovedì, novembre 22, 2007

:::voglio qualcosa di guardabile:::


"ultimamente c'è qualcosa che mi turba: la televisione.
non sarebbe più ricca la nostra vita se la televisione fosse tolta di mezzo?
possiamo far rivivere l'arte ormai perduta della conversazione e dell'intaglio.."

telespalla bob, i simpson




anch'io sono turbata. non turbata dalla televisione in sè, quanto da quello che propone.
da quando il lettore dvd è scollegato non riesco a trovare un programma decente da guardare.
e per fortuna che a casa dei miei genitori c'è anche sky(fo), infatti ora sto guardando settimo cielo sulla fox.
ma io odio settimo cielo.
oggi sono in crisi per un nuovo organista ex carcerato.
lo si fa suonare o no?
chiesa aperta o no?
oh mio dio, che sola.
direte: ma che ci vuole a ricollegare il lettore?
a casa mia ce ne vuole. perchè qui cavetti e fili non sono come in una qualsiasi casa normale, qui è un casino. un casino perchè quando si rompe qualcosa non si chiama un tecnico, una persona esperta ma interviene mio nonno paterno che riesce sì a ripristinare le cose ma nessuno capisce come.
e spesso si scorda di sistemare veramente tutto. forse perchè non conosce l'esistenza di videoregistratori, decoder, lettori vari ecc?
beh, in poche parole: dopo il suo ultimo intervento il mio lettore dvd non è stato ricollegato e non si riesce a ricollegarlo perchè fili e prese non sono normali, non sono come quelli che siete abituati a vedere..
se solo tornasse per rifare i collegamenti..
peccato che ha anche una memoria inesistente, peggio di me..
sono stanca di chiedere continuamente che venga a fare questo lavoro..
che palle.
la tv non propone nulla di guardabile, solo telefilm o programmi insulsi o ancor peggio programmi stile porta a porta..
adesso in settimo cielo si parla di fiducia e di bilancio della chiesa..
è il momento di andare a lavarmi..
notate che è mattina e sono a casa. no, non ho perso il lavoro. quella volta anzichè darmi il sabato a casa mi hanno dato un inutile giovedì.
inutile perchè il mercoledì sera non c'è nulla da fare e inutile perchè ogni cosa straordinaria (ma obbligatoria) a lavoro viene fatta di giovedì pomeriggio.
quindi è un giorno libero solamente a metà.
che inculata.
se penso che nel vecchio lavoro avevo giorni in cui iniziavo a lavorare a quest'ora mi viene male.
devo fare un salto a trovare gli ex colleghi.
magari giovedì prossimo, se non mi inculano con qualche altro schifoso e per me inutile obbligo.




post scritto ascoltando ma non guardando settimo cielo

mercoledì, novembre 21, 2007

:::che memoria..:::


"La nebbia a gl’irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de’ tini
Va l’aspro odor de i vini
L’anime a rallegrar.
Gira su’ ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l’uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d’uccelli neri,
Com’esuli pensieri,
Nel vespero migrar."


san martino, giosuè carducci



la mia memoria è un'altra delle cose di cui non finirò mai di stupirmi.
per caso tempo fa ho di nuovo avuto a che fare con questa poesia e ho scoperto di ricordarla ancora quasi alla perfezione.
io che non ricordo che ho mangiato a cena ricordo una poesia imparata ai tempi delle elementari.
e non era nemmeno fra le mie preferite.. ricordo ancora stralci de "il cinque maggio", poesia che portai all'esame di quinta elementare..
non che questa poesia mi piaccia tanto nemmeno oggi, ma mi porta alla mente altri ricordi della mia infanzia.. nello specifico la settimana che trascorrevo, a ottobre o novembre non ricordo, a casa di nonna perchè mio padre partiva per cacciare fuori regione.. oggi la si potrebbe chiamare "missione umanitaria", vent'anni fa non esisteva ancora questo termine.. vabbè, lasciate perdere certe battute..
ricordo come io, mamma e mia sorella ci trasferivamo in campagna, quasi fosse una vacanza e di come continuavo a giocare all'aperto nonostante le giornate più corte e i primi freddi..
ma come faccio a ricordare certi particolari?
se penso che oggi devo scrivermi 3\4 delle cose per non dimenticarle..
ma ricordo la nebbia agli irti colli..
mah.




post scritto ascoltando una puntata di sex and the city

martedì, novembre 20, 2007

:::cambiare dieta?:::


"La sveglia sta suonando
Ma fatela tacere
Perché di andare a scuola
Proprio voglia non ne ho.
Alzarsi così presto
Non è poi salutare
Ragazzi prima o poi mi ammalerò.
Invece oltre la scuola
Cento cose devo far
Inglese, pallavolo e perfino latin-dance
E a fine settimana
Non ne posso proprio più
Mi serve una ricarica per tirarmi su.
Ma un sistema rapido, infallibile e geniale
Fortunatamente io ce l'ho.
Se me lo chiedete per favore
Il segreto io vi svelerò
Ma sì, ma dai! E diccelo anche a noi
Sono le tagliatelle di nonna Pina
Un pieno di energia, effetto vitamina
Mangiate calde col ragù
Col ragù!
Ti fanno il pieno per sei giorni ed anche più
Wo wo wo wo
Perché le tagliatelle di nonna Pina
Son molto più efficaci di ogni medicina
Sensazionali a pranzo, a cena e credi a me
Son buone anche al mattino al posto del caffè!
Yeah!
La situazione è grave
Ed anche i miei amici
Son tutti un po' stressati
Per il troppo lavorar.
Il tempo pieno a scuola
Non lo vogliamo fare
Vogliamo star con mamma e papà
Ma intanto mi hanno iscritto
Anche a un corso di kung-fu
Sfruttando l'ora buca fra chitarra e ciclo-cross
È veramente troppo
Io non ce la faccio più
Mi serve una ricarica per tirarmi su
Ma un sistema rapido, infallibile e geniale
Fortunatamente io ce l'ho
Se me lo chiedete per favore
Il segreto io vi svelerò
Ma sì, ma dai! E diccelo anche a noi
Sono le tagliatelle di nonna Pina
Un pieno di energia, effetto vitamin
Mangiate calde col rag
Col ragù
Ti fanno il pieno per sei giorni ed anche più
Wo wo wo wo
Perché le tagliatelle di nonna Pina
Son molto più efficaci di ogni medicina
Sensazionali a pranzo, a cena e credi a me
Son buone anche al mattino al posto del caffè
Viva le tagliatelle di nonna Pina
Un pieno di energia, effetto vitamina
Sensazionali a pranzo, a cena e credi a me
Son buone anche al mattino al posto del caffè
E allora forza, dai! Ma che problema c'è
Ci pensa nonna Pina a toglierti lo stress
Yeah!"


le tagliatelle di nonna pina, zecchino d'oro (?)


anche a me serve qualcosa che mi dia forza ed energia..
un aiuto non solo per svegliarmi al mattino ma anche per affrontare le fatiche dell'intera giornata..
ma non penso che delle tagliatelle, con uovo e ragù di carnazza, siano l'ideale.
se le mangiassi io passerei tutta la giornata col mal di pancia e sensi di colpa, ma gusti son gusti..
ho cambiato ancora la mia colazione. dopo un po' la devo cambiare perchè mi stanco e rischio che le cose mi vadano "in disgrassia"..
mantengo inalterata la mia tazzona di latte di soia (o di riso) e caffè, nelle proporzioni di 1 a 3 (1 di latte per 3 di caffè), ma ho abbandonato i biscotti per una cosa molto meno salutare ma molto più gustosa: dei cereali al cioccolato che oltre ad essere buoni mi fanno un po' tornare bambina..
certo che la mia colazione va sempre più peggiorando: son passata dalle fette con la marmellata ai biscotti al muesli ai cerali al cioccolato..
quando non dovevo svegliarmi all'alba la mia colazione era spremuta e un frutto. il caffè me lo prendevo a lavoro.
ora mi serve energia spicciola. qualcosa che al solo sguardo ti dia l'idea di diventare la donna bionica.
che poi ritengo che dia molta più energia una spremuta d'arancia ma non è la stessa cosa nel mio immaginario mattutino..
ma anch'io ho la mia soluzione: svegliarsi più tardi.
scommetto che se potessi dormire anche solo 1 ora in più non avrei questi problemi di sfinimento.
alzarsi a quell'ora è una violazione dei diritti umani.
so che ci sono persone che invidiano avere il pomeriggio libero ma non è il mio caso.
fatemi lavorare anche fino a sera inoltrata ma non fatemi alzare alle 6 di mattina.
vi prego.
già la voglia di lavorare non è fra le mie doti, se inoltre lo devo fare in questi orari è chiaro che rimpiango la disoccupazione..
anche perchè, dopo 56 giorni, non ho ancora visto un soldino..
velocissimi a comunicarmi i giorni non pagati per aver aderito a scioperi ma il mio conto in banca non lievita ancora..
mah, devo ritrovare la voglia di fermarmi ad un bancomat..
voglio vincere dei soldi.
non voglio lavorare a queste condizioni.
voglio vivere.



post scritto ascoltando enola gay, omd

lunedì, novembre 19, 2007

:::ma che vuol dire?:::


che il toro non abbia quasi mai un bell'oroscopo l'ho sempre detto ma questa volta si è raggiunto il colmo.
"d" di repubblica, che nella mia ultima lettura mi aveva deliziato con fantastiche previsioni (mai avverate, ma non importa), nel numero della scorsa settimana (o di questa? boh) ha concepito il peggior oroscopo mai letto.. ma non per la tristezza delle previsioni quanto per l'astrusità del testo stesso.
ma che vuol dire?
non l'ha capito nessuno.

"orto è l'anagramma di toro.
non significa che state lì a rivoltare la terra e vedere se cresce la lattuga o la patata, anche se la cosa vi fa godere.
orto (hortu, horthos) ha anche il significato di dritto, esatto, giusto, ben fatto. la retta opinione (docsa) è "ortodossia personale" ritrovata, stabile e centrata. siete ortodossi, ortodontici (sorriso e dentatura smagliante), ortoepici (perfetta pronuncia di parola), ortofonici (parola che risuona come musica), ortogonali (angoli retti e perpendicolari), ortottici (occhio di lince) e ortografici.
standovi vicini s'impara e si va in visibilio. ininfluente disturbo di mercurio per prima decade.
musica: brandon marsalis, royal garden blues."

che schifezza incomprensibile.
embè, uomini? amore?
forse qualcuno deve ancora capire perchè si leggono gli oroscopi..





post scritto ascoltando il tg3 veneto

domenica, novembre 18, 2007

:::morti di fame o spaccamaroni?:::


entrambi.
si sappia:


IO ODIO TRENITALIA




post scritto ascoltando nulla

venerdì, novembre 16, 2007

:::ti fa ridere?:::


"..tu apri il tuo armadio e scegli, non so, quel maglioncino azzurro infeltrito, per esempio, perchè vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di quello che ti metti addosso.
ma quello che non sai è che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapis.. è effettivamente ceruleo e sei anche allegramente incosapevole del fatto che nel 2002 oscar de la renta ha realizzato una collezione di gonne cerulee e poi è stato yves san loran, se non sbaglio, a proporre giacche militari color ceruleo e poi il ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni di otto diversi stilisti, dopo di che è arrivato a poco a poco nei grandi magazzini e alla fine si è infiltrato in qualche tragico angolo casual dove tu evidentemente l'hai pescato nel cesto delle occasioni.
tuttavia quell'azzurro rappresenta milioni di dollari e innumerevoli posti di lavoro e siamo al limite del comico quando penso che tu sia convinta di aver fatto una scelta fuori dalle proposte della moda.
quindi, in effetti, tu indossi un golfino che è stato selezionato per te dalle persone qui presenti in mezzo ad una pila di roba.."


miranda priestly, il diavolo veste prada



questa qui si che è una bella quintalata di merda..
passatemi il francesismo.
questa è l'ultima scena del film che ho tentato di vedere ieri sera.
dico tentato perchè mi sono vergognosamente addormentata come un sasso..
verso le 23 circa.
che schifo.
ma non fa ridere, non fa ridere perchè ieri sera ero bella e pronta per uscire ma stavo troppo male per farlo.
37 di febbre, nausea, brividi da quand'ero tornata da lavoro.
questo è l'effetto che mi fa dovermi alzare all'alba.
se per tanti non è un problema per me è invece disastroso, non ne sono capace.
non essere in grado di far nulla dopo le 18 di pomeriggio mi irrita e mi deprime.
se poi penso che fino all'ultimo ci ho creduto, mi ero perfino preparata..
deprimente.
ma oggi sono felice, felice perchè domani passerò un sabato da persone civili: non lavorerò.
quale gioia.
potrei scrivere per ore descrivendo la felicità di non lavorare di sabato ma il divano mi aspetta..
la dormitona di ieri non mi è bastata.. mi servono ancora svariate ore di sonno..




post scritto ascoltando free way, bee hive

mercoledì, novembre 14, 2007

:::genova: la nostra storia:::


Il processo di Genova dal punto di vista concreto, materiale, comporta la prospettiva di pene detentive per 225 anni di carcere. Da sei a sedici anni per una rappresentanza, una piccola campionatura, di quelle centinaia di migliaia che si opposero alla illegittimità del G8 nel 2001. Ma più di ogni altra cosa la requisitoria dei pm Canepa e Canciani rappresenta la determinazione a riscrivere la storia a uso e consumo del potere. Perché la storia di Genova è la nostra storia.
Rendere la manifestazione del 17 novembre un momento non simbolico, non una sorta di commemorazione, ma farne una scadenza effettivamente rappresentativa della complessità senza precedenti che diede vita alle giornate di sei anni fa è indispensabile per tutelare il destino giudiziario di 25 capi espiatori. Davanti all’aberrazione delle richieste dell’accusa deve costituire uno strumento forte di pressione e orientamento nei confronti del tribunale e contestualmente di paralisi dell’operazione di riscrittura della storia che il potere, con grosse difficoltà, sta tentando di portare avanti.

Una storia che ha una svolta decisiva nelle giornate di Seattle del novembre 1999, quando la terza riunione del WTO, l’organizzazione mondiale del commercio, fallisce rovinosamente in ragione dell’opposizione che una moltitudine senza precedenti mette in campo, utilizzando come arma esclusivamente i propri corpi. Smascherando la falsificazione che consente a pochi potenti di riunirsi periodicamente per varare regole a loro piacimento e vantaggio, decidendo e influenzando l’andamento delle politiche e dei mercati mondiali. Svelando un sistema criminale di regole inique, che opera con procedure assolutamente antidemocratiche attraverso il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, una esigua congrega di amministrazioni nazionali a vantaggio delle società transnazionali e a discapito delle genti e dei paesi più poveri. Il conflitto sociale che affolla strade e piazze, che attacca nei simboli e nella materia i luoghi del governo e del dominio mette in corto circuito la regia della concertazione capitalistica, che riesce solo a consegnare agli eserciti e alle polizie la gestione di questo nuovo e originale conflitto.

Quest’eco informa le chiavi di lettura e le pratiche di opposizione dei movimenti europei in occasione della riunione del Fondo Monetario Internazionale a Praga, nel settembre 2000. Un movimento enorme e composito assedia i delegati attraverso pratiche di disobbedienza e di resistenza contro forze di polizia ormai trasformate in esercito da guerra interna. Gli strumenti di difesa si aggiornano: dai caschi, agli scudi, ai gommoni, alle protezioni più disparate.
A Napoli, nel marzo 2001, il Global Forum sulla e-governance si conclude con un’anticipazione in sedicesima di ciò che attende i movimenti a Genova : polizia, carabinieri e guardia di finanza creano una vera e propria trappola per i manifestanti, li aggrediscono con cariche e lacrimogeni scatenandosi in una caccia all’uomo che dura ore, ostacolando i soccorsi ai feriti persino negli ospedali, infliggendo ai fermati violenze fisiche e psicologiche.
A Goteborg, nel giugno successivo, la contestazione del Consiglio Europeo vede nuovamente in campo pratiche di disobbedienza volte a delegittimare il vertice. Nuovamente la polizia si accanisce violentemente contro manifestanti inermi: un ragazzo viene ferito gravemente alla schiena da un colpo di pistola sparato da un agente.

Quello che è avvenuto a Genova lo sappiamo. L’esplosione di un movimento enorme e determinato a contestare i potenti in maniera radicale, unendosi e dando continuità a un movimento globale che da Seattle in avanti ha percorso tutto il mondo e l’Europa, ha segnato un’epoca, ha indicato una direzione. Un movimento che ha creato le basi per nuove esperienze e nuove pratiche di conflitto che hanno come risultato tangibile il cambio dei governi in America Latina; che ha fatto assumere la globalizzazione come il terreno da rovesciare per costruire la globalizzazione della comunicazione, della cooperazione, dei diritti.
Contro l’impero.
Da Genova è partito un modo nuovo di affrontare il terreno della democrazia, della lotta per la democrazia diretta contro quella fasulla che divora gli spazi della nostra vita: la democrazia della casta globale. Genova ha reso visibile il rifiuto di un sovrano determinato dal mercato e da questo autorizzato a decidere della vita e della morte di miliardi di persone in questo pianeta. Ha affrontato il tema del conflitto in maniera attuale, contemporanea, non caricaturale, non ideologica.

Ora la sentenza del tribunale può decidere di seppellire sotto due secoli di galera una manciata di quei soggetti che ha sedimentato nella coscienza collettiva il diritto alla resistenza contro la violenza omicida delle polizie/esercito. Ora questa determinazione giudiziaria si rivolgerà a tutti i movimenti in lotta, dalla Val di Susa a Vicenza passando per i centri di permanenza temporanea sparsi per tutto il paese.
Per questo è imperativo essere a Genova il 17 novembre.
Per tutti quelli che c’erano il 19, 20, 21 luglio del 2001.
Per tutti coloro che credono che cambiare il mondo non solo sia giusto, ma sia doveroso e possibile.
Per tutti quelli che lottano per i loro bisogni, nei posti di lavoro, nei quartieri, nelle università, nelle scuole.
Per tutti quelli che si battono contro la devastazione dei territori e dei beni comuni.
Per tutti quelli che intendono impedire che vengano chiusi gli spazi di movimento di oggi e di domani.
Per tutti c’è ancora qualcosa da fare prima del 17.
Allargare la partecipazione.
Garantire il diritto a manifestare.
Garantire il diritto a raggiungere Genova.

Liberitutti




da globalproject.info







post scritto ascoltando nulla

martedì, novembre 13, 2007

:::io ODIO il mio posto di lavoro:::

"..il tempo passa in fretta
e il lavoro è una prigione
da cui non si esce mai
e tutto intorno si consuma lentamente
chi comanda
non ti lascia più il tempo
per decidere di te
per decidere con noi
per lottare assieme a voi
per riprenderci la vita
perchè il tempo se ne va.."

l.t.l.m. ska, senza sicura


la mia sopportazione verso il mio attuale posto di lavoro è arrivata all'estremo.
come non bastasse avermi negato il sabato libero (ma non questo, questo sabato ho vinto) dovete sapere che ogni settimana mi viene rubata mezz'ora della mia vita, in quanto mi costringono a star lì senza vedere 1 centesimo.
alle mie giuste domande sul perchè di questa cosa mi viene risposto che quando è stato fatto l'orario non si ha pensato a chi non rimane lì a vita..
ma come non ci hai pensato?
mai sentito parlare di precariato?
roba da matti.
non ce la faccio più, è schiavismo legalizzato.
giuro: se mi avessero dato il sabato libero gliene avrei regalata anche di più di vita..
ma venirsi incontro non è usanza di quel posto.
solo mettersi i bastoni fra le ruote in una tristissima guerra fra poveri.
ma è una guerra in cui non so quanta voglia abbia di entrare.
la parte di me che reclama i suoi diritti sogna già mobilitazioni di avvocati mentre la mia parte stanca di sentirli/vederli vuole solo chiudere al più presto tutta la faccenda.
come? o perdendolo il prima possibile o licenziandomi.
ma ci vuol del coraggio a licenziarsi..
perchè perdere questo posto per me vuol dire perdere vicenza.
e non voglio.
non riesco nemmeno a capire quale sia il male minore da scegliere.
se restare lì o andarmene.
mi sento un'immigrata legata alla bossi-fini.
scrissi giusto stamane una frase su questo concetto, ma ora non la ricordo e non ho nessuna intenzione di alzarmi per prendere l'agenda..
non ho mai odiato così tanto un posto di lavoro.
forse solo quando, tantissimi anni fa, andai "a penaci" o "a spenaciare": lavoro di merda, di cui ignoro la nomenclatura italiana, che consiste nel togliere la parte superiore della pianta della panocia (mi suggeriscono frumento), il penacio. da qui il verbo spenaciare.
operazione che si faceva a mani nude in mezzo a queste piante, molto più alte di me..
vabbè, lasciamo perdere.
il problema è che il mio lavoro mi piace, forse ho trovato la mia strada, ma quando capiti in un posto di lavoro non diverso da una fabbrica cinese il piacere inizia a scemare..
che nervi.
se solo avessi i soldi gli farei causa. non mi interessa se è solo mezz'ora perchè tante mezz'ore fanno delle ore e tante ore fanno tanti soldini e tempo persi..
ma forse se avessi i soldi non avrei nemmeno bisogno di lavorare.





post scritto ascoltando l.t.l.m. ska, senza sicura

lunedì, novembre 12, 2007

:::non proprio così:::


"Sembra un angelo caduto dal cielo
com'e' vestita quando entra al "Sassofono Blu"
ma si annoia appoggiata a uno specchio
tra fanatici in pelle che la scrutano senza poesia
sta perdendo, sta perdendo, sta perdendo, sta perdendo
sta perdendo, sta perdendo, sta perdendo, sta perdendo tempo

Una sera incontro' un ragazzo gentile
lui quella sera era un lampo e guardarlo era quasi uno shock
e tornando, e tornando, e tornando, e tornando
e tornando, e tornando, e tornando, e tornando a casa

Lei ballera' tra le stelle accese
e scoprira', scoprira' l'amore
l'amore disperato

Dopo quella volta lei lo perse di vista
disperata lo aspetta ogni sera al "Sassofono Blu"
una notte da lupi lei stava piangendo
quella notte il telefono strillo' come un gallo
sta chiamando, sta chiamando, sta chiamando, sta chiamando
sta chiamando, sta chiamando, sta chiamando, sta chiamando lui

Sembra un angelo caduto dal cielo
quando si incontrano toccarsi e' proprio uno shock
e tremando, e tremando, e tremando, e tremando
e tremando, e tremando, e tremando, e tremando forte

Lei ballera' tra le stelle accese
e scoprira', scoprira' l'amore
l'amore disperato"


amore disperato, nada



ascoltando questa bellissima canzone ho ripensato alle mie esperienze..
in questo testo ci son delle parti in cui mi rispecchio tantissimo ma non nel finale.
ho passato molte serate circondata da esseri che veramente mi scrutavano senza un'ombra di poesia ma poi non trovavo qualcuno di speciale..
o se qualche volta l'ho trovato ho aspettato anch'io una qualche telefonata ma senza riceverla..
il mio telefono non ha mai strillato come un gallo..
uffi.
per la precisione la mia mente è volata ad un episodio specifico.. se episodio si può definire una rottura di palle durata svariati mesi.. rottura di palle che poi si è trasformata in disperazione quando, devo ancora capacitarmi del perchè, mi sono io invaghita di questo imbecille..
allora sì che aspettavo sempre un sms o una telefonata..
ma non arrivavano mai..
un pomeriggio osai io stessa una telefonata, cosa che solitamente non faccio perchè spunta fuori tutta la timidezza che è nascosta in me..
bah, che schifo di storia, che brutti ricordi.
quello era proprio un amore disperato.
ma tutti gli amori si possono definire disperati?
io temo di sì.
almeno per me.
ma ora non me ne sto più preoccupando.. io ora ballo fra le stelle, senza interessarmi se fra i marpioni che puntualmente mi girano attorno scoprirò mai l'amore..
ho raggiunto la pace interiore.
se dovrà capitare bene, se non capiterà pazienza, ci sono sempre i gatti..
(per i neofiti di questo blog lancio l'invito a guardare qualche puntata dei simpson dove appaia il personaggio della gattara..)
però sarebbe bello se si trovasse l'amore, magari non disperato..
però sarebbe bella anche la pace nel mondo.
sarebbe bello anche non dover lavorare..
ma.
son cose che non credo avranno molte possibilità di realizzarsi..
io pessimista?
no, realista.






post scritto ascoltando amore disperato, nada

sabato, novembre 10, 2007

:::abbiamo (quasi) vinto:::



"Noi vicentini vogliam pace qui in città
dopo 60 anni di invasioni di parà
noi vicentini vogliam pace qui in città
la base non si farà.
Via le basi da Vicenza, via le basi da Vicenza
via le basi da Vicenza, l'America no xé qua
Gianni Zonin vol far la base al Dal Molin
sensa scoltare queo che dixe el citadin
Gianni Zonin vol far la base al Dal Molin
butemo via el so vin
Via le basi...
Dentro la so banca el se gà incontrà Zonin
co l'ambasciatore par fregarne par benin
dentro la so banca el se gà incontrà Zonin
butemo via el so vin
Via le basi...
Coi Americani chi guadagna tanti schèi
no xé sens'altro le fameje o i putei
coi Americani chi guadagna tanti schèi
a la fine xé sempre quei.
Via le basi..."


via le basi, canzoni no dal molin



a me questa canzone piace proprio un bel po'..
peccato che a casa debba tenere un volume più che moderato perchè il testo urta l'animo di chi le basi le vuole..
chi volesse ascoltare tutte le canzoni no dal molin può farlo qui, ma attenzione che i titoli non son tutti corretti..
sono disponibile per eventuali traduzioni.
perchè posto questo?
perchè sono contenta, contenta perchè ieri la ditta abc che sta svolgendo i lavori di bonifica presso il dal molin aveva rinunciato all'appalto. da un articolo del sole 24 ore che purtroppo non sono riuscita a trovare..
ma..
ma nel pomeriggio arriva la notizia di (mezza) smentita..
ecco spiegato il quasi nel titolo del post.
per onor di cronaca vi copio il comuniato del presidio permanente:

"Se i lavoratori della aziende incaricate della bonifica torneranno al Dal Molin, noi torneremo a presidiare gli ingressi dell’aeroporto e ad impedir loro l’ingresso.

I primi tre giorni di blocco sono stati molto positivi; la bonifica è stata sospesa ed i lavoratori sono stati richiamati dall’azienda che ora dichiara di non voler continuare il lavoro in quando non vi sono le condizioni necessarie. Noi non siamo contrari alla bonifica in sé, bensì alla nuova base militare che si vuole realizzare e per la quale è in corso la bonifica.

Abbiamo scritto una lettera aperta al titolare dell’ABC di Firenze, azienda che stava svolgendo le bonifiche, per spiegare le nostre ragioni e motivare le nostre iniziative. Ci auguriamo che il titolare dell’azienda specializzata voglia confermare la propria determinazione a non proseguire nei lavori di bonifica per non rendersi complice della costruzione di un’opera devastante imposta alla comunità locale.

Alleghiamo di seguito il testo della lettera.

Presidio Permanente, Vicenza, 9 novembre 2007

Alla c.a. sig
MELA GIANFRANCO
Abc S.a.s
Piazza Donatello 4
50132 Firenze


Egregio Signor Mela,

siamo le donne e gli uomini del Presidio Permanente No Dal Molin di Vicenza.

Come sa, in questi giorni abbiamo presidiato gli ingressi dell’aeroporto Dal Molin per impedire ai lavoratori della Sua azienda di accedere e proseguire nel lavoro di bonifica iniziato lo scorso 17 ottobre. Con queste righe vogliamo spiegarle le ragioni della nostra iniziativa.

Naturalmente noi non abbiamo nulla in contrario allo svolgimento di una bonifica bellica; purtroppo, come lei sottolinea nella Sua intervista a Il Sole 24 Ore, il mondo è pieno di ordigni, tra cui le mine antiuomo, che quotidianamente mietono decine di vittime.

La bonifica in corso all’interno dell’aeroporto della nostra città, però, ha uno scopo ben preciso: quello di permettere l’edificazione di una nuova installazione militare statunitense per ospitare la 173° Brigata Aerotrasportata. Da più di un anno ci battiamo per impedire la realizzazione di questo progetto che farebbe di Vicenza un avamposto di guerra e che sarebbe devastante dal punto di vista ambientale ed urbanistico.

Non vogliamo che la nostra città diventi il punto di partenza delle future guerre che porteranno morte e distruzione nel mondo, così come non vogliamo che l’equilibrio idrogeologico del nostro territorio venga compromesso irrimediabilmente. Lei certamente sa che, sotto l’aeroporto Dal Molin, c’è la più grande falda acquifera del nord Italia e che l’area è l’ultimo grande polmone verde della città; d’altra parte, è sicuramente a conoscenza del fatto che la nuova base sarebbe edificata ad appena 1.500 m in linea d’aria dal centro cittadino di Vicenza, patrimonio Unisco, con tutte le conseguenze che ne derivano.

Non avremmo mai pensato di interrompere una bonifica bellica se ciò fosse stato il preludio per un utilizzo a soli scopi civili del territorio; ma la bonifica che la Sua azienda sta svolgendo è funzionale alla realizzazione del progetto statunitense di militarizzazione della nostra città.

Noi continueremo a batterci perché la nuova base Usa non venga realizzata; abbiamo apprezzato le Sue parole su Il Sole 24 Ore e ci auguriamo che Lei voglia confermare la determinazione a non proseguire i lavori per non rendersi complice della realizzazione di un’opera che è stata imposta alla comunità locale.

D’altra parte, pur portando grande rispetto per coloro che lavorano, vogliamo ribadirle la nostra intenzione di continuare a mettere in campo iniziative di blocco e boicottaggio dei lavori di bonifica, fino a quando questi saranno utili alla realizzazione di un’installazione militare. Continueremo, inoltre, a sensibilizzare le tante realtà che, in tutta Italia, ci sostengono e che in questi giorni hanno organizzato iniziative di solidarietà e appoggio.

Vicenza, 9 novembre 2007

Cordiali saluti,

Il Presidio Permanente No Dal Molin "







bello.
ne è valsa la pena.
freddo, un po' di pioggia, stanchezza, stress..
ma sono felice.
appena saputa la notizia ho inviato più sms possibili, fino a quando la tim non mi ha comunicato che il mio credito era quasi esaurito..
se mio padre sapesse dove ho passato il tempo in questi ultimi giorni mi spacca il culo, ma non mi interessa oggi come non mi è mai interessato in altre mille occasioni..
non mi interessa nemmeno avere la pelle stile carta vetrata a causa del vento di ieri.
mi interessa un po' di più la figura di merda fatta oggi a lavoro per essermi presa a letto ma pazienza, se ce ne sarà bisogno io sono pronta a rifarlo anche adesso.
per la cronaca anzichè alzarmi alle 6.20 mi sono alzata alle 8.00 con le urla di mamma..
si sappia che inizio a lavorare alle 7.45, quindi ritardo assoluto.
e si sappia ancora che ieri mi sono coricata alle 22.45, poco dopo la fine di sex and the city..
ma quanto ho dormito?
e oggi pomeriggio ho dormito ancora..
quasi mi vergogno di me stessa.





post scritto ascoltando via le basi, canzoni no dal molin

mercoledì, novembre 07, 2007

:::iniziati i blocchi agli ingressi del dal molin:::

ieri sera sono inziati i blocchi degli ingressi del dal molin, contro i lavori di bonifica bellica.
info ed aggiornamenti su:
www.globalproject.info
www.nodalmolin.eu




post scritto ascoltando radio sherwood

martedì, novembre 06, 2007

:::no?:::


"il sesso è come il sonno.
non se ne può fare a meno, ma uno non passa la vita a letto"

evan hunter


ah, no?
io potrei.
ma mica per far della ginnastica, sia chiaro. io potrei dormire per giornate intere.
mi sono appena svegliata, e devo aver preso sonno all'incirca verso la puntata dei simpson..
alle 14.30 circa, ed ora sono le 18 passate.
e mi ha svegliato il telefono, non crediate che mi sia svegliata da sola..
un po' mi faccio schifo.
ma come si può dormire così tanto?
certo che è brutto svegliarsi e scoprire di non aver goduto un solo raggio di sole.
ma è ancora più brutto guardare questo video appena sveglia.
ma forse mi ha aiutato a sincronizzarmi col mondo.. devo dire che mi son svegliata per bene..
quando smetteremo di veder scene del genere? qui sono persone che non fanno altro che difendere un sacrosanto diritto.
mai. (io sono dell'era dell'ottimismo..)
e qui parlo del diritto alla vita, del diritto alla salute..
ma non contenta di che mi ha regalato oggi you tube ho visto anche questo..
simpatico.
ora sono pronta per la doccia.




post scritto ascoltando galactica, rockets

lunedì, novembre 05, 2007

:::fregatene:::


"il mio apprezzamento per un dato lavoro si può quantificare dallo stato delle mie unghie"

dalla mia agenda in data 1 ottobre 2007



io non ho più unghie.
le sto divorando sempre più ogni giorno che passa.
ogni giorno che passo in questo posto di lavoro.
se tempo fa avevo delle unghie ben curate e smaltate oggi ho dei mozziconi che tento di migliorare solo in occasione di uscite..
che schifo.
da un lato mi piacciono anche le unghie-moncherino ma dall'altro soffro nel sapere che non sono così per una mia scelta.
il nervoso che mi mette questo posto di lavoro fa si che mi sfoghi sulle mie povere unghie..
oggi è stata una giornata, anzi un pomeriggio, particolarmente di merda.
passatemi il francesismo.
per assurdo ho avuto la compassione anche delle mie colleghe per tutta la merda (non mi vengono altri termini) che mi sono presa senza averne tutta la colpa..
anzi, di colpa non ne avevo proprio..
ma vabbè, anche se potrebbe non mi ha sconvolto troppo.. la parte di me che vorrebbe essere impeccabile è rimasta un po' scossa ma la parte (la più grossa) che odia questo posto di lavoro se ne frega altamente, senza dare peso a dei sterili commenti che in effetti non mi dovrebbero toccare..
ma certo che la gente sa essere veramente acida.
come fossi lì per divertirmi..
fanculo. odio questo posto di lavoro, l'avevo sempre detto che questo ramo del mio lavoro non mi interessava ma pur di lavorare si fa di tutto..
beh, almeno mi sono assicurata che mai più mi verranno fatte pressioni per prendere la prima cosa che passa il convento..
oggi sono dovuta tornare anche nel pomeriggio.
peccato che mi fossi appisolata sul divano con fiocco che mi scaldava i fianchi.. quando è suonata la sveglia (che intelligentemente avevo puntato mezz'ora prima..) non riuscivo ad alzarmi, non avevo nemmeno il coraggio di scostare la copertina..
per fortuna mi è venuta in aiuto mamma col caffè.
che giornata da dimenticare, manco me l'avesse ordinato il medico..





post scritto ascoltando ma non guardando lost, terza e speriamo ultima stagione

domenica, novembre 04, 2007

:::ti amo quando sono sbronzo:::


"Di giorno io non so chi sei
e non mi ricordo nemmeno il tuo nome
e non so se sei vera o sei fantasia
e non mi dispiace che tu non sia qui con me
Ma quando il giorno se ne va, quando mi ritrovo al bar
con una bottiglia vuota in mano
all'improvviso arrivi tu, un Branca Menta butto giù
io ti amo sempre più
Ti amo quando sono sbronzo… ti amo di più
quando io sono ubriaco… mi piaci di più
ti amo quando sono sbronzo… ti amo di più
quando io sono ubriaco… mi piaci di più"

branca day, derozer



non capisco ancora bene perchè ma ieri sera sono andata a rivedere un gruppo che non vedevo da una vita..
un gruppo che ha accompagnato la mia adolescenza al ritmo di 10000 concerti la settimana, o quasi.. un gruppo che poi ho evitato come la peste ma ieri sera non c'era di meglio da fare, e così eccomi a rivedere i derozer.
sinceramente preferisco i primi derozer, ma vabbè, quello che voglio dire oggi è che il testo di questa canzone potrebbero cantarlo quasi tutti gli uomini della mia vita.
anzi, se me lo potessi permettere comprerei uno stock di magliette con questa scritta per regalarle ai vari ometti che a vario titolo hanno importunato la mia esistenza..
ti amo quando sono sbronzo.. proprio vero.
credo che non esista uomo che mi si sia avvicinato da "sano"..
purtroppo piaccio agli sbronzoni, beh, si potrebbe dire meglio di nulla..
meglio prenderla sul ridere.





post scritto ascoltando mi sa che stanotte, assalti frontali

venerdì, novembre 02, 2007

:::bisogna avere fede:::


"..poi capii che ce l'ho la fede: fede in me stessa, fede che un giorno incontrerò qualcuno sicuro che sono io quella giusta."

carrie bradshaw, sex and the city



forse era da troppo tempo che non citavo l'amatissima carrie..
questa sera ho deciso di sistemare le solite stramaledette scartoffie di lavoro guardando sex and the city.. chiaro che ho sistemato gran poco..
questa frase infonde coraggio.
anch'io ho la stessa fede, anche se la mia più che fede è pazzia.
come posso pensare di trovare qualcuno se me ne sto a casa a guardare sex and the city di venerdì sera?
mah, l'importante è crederci.. e non preoccuparsi se sto perdendo tempo..
so benissimo che il principe azzurro non verrà mai a bussarmi alla porta ma sono una donna paziente.
vabbè, questa è una bugia bella e buona perchè anche i sassi sanno che la mia pazienza si conta col contagocce ma non in questo campo.
qui so pazientare come poche, anche perchè è l'unica cosa da fare.
l'unica cosa da fare prima di cliccare un sito per cuori solitari..
calma e sangue freddo.
agitarsi ed innervosirsi non serve.
fa solo male al fegato e se proprio devo farmi male al fegato preferisco prendermi una sbronza coi fiocchi..
almeno è divertente.
ma da dove mi viene questa certezza?
sinceramente non lo so.
in questa puntata di sex and the city charlotte ricorreva a delle chiromanti per sapere se si sposerà..
porella, ha ricevuto solo responsi negativi ma errati dato che sappiamo tutti che alla fine troverà il grande amore. si sposerà e adotterà una bimba.. se ho rovinato il finale di sex and the city a qualcuno pazienza, posso anche fare di meglio: miranda si sposa con steve, da cui ha avuto da tempo un bambino, anche samantha vive una bellissima storia d'amore e pare abbia messo la testa apposto..
carrie tornerà con mr. big che andrà a recuperarla a parigi in una scena che mi fece saltare sulla sedia..
ma tanto per rovinare come si deve il finale di una serie tv vi informo anche che il vero nome di mr. big è john, lo si legge sul cellulare di carrie nell'ultima scena..
in questo momento sulla fox stanno dando la terza serie di lost, potrei spegnere il win amp e rovinarvi anche questo telefilm, dato che nella tv terrestre queste puntate non si sono ancora viste..
ma no, per stasera mi sono già resa abbastanza antipatica..
beh, per stasera chiudo qui, anche perchè un occhio si perde nel (vano) tentativo di capire qualcosa di lost.. che delusione questo telefilm, era partito tanto bene e poi si è rivelato, per me, una cagata colossale..




post scritto ascoltando one shot '80, volume 15