giovedì, febbraio 28, 2008

:::paranoie, una questione di dna:::


"Ad ogni periodo di attività deve seguirne uno di riposo"

mao tse tung




oggi è stato il mio ultimo giorno di lavoro.
avevo già parlato del mio problema di dna veneto, beh, oggi le prime paranoie sono arrivate mentre stavo ancora lavorando.
mi sono stupita perfino io.
per fortuna la parte sana della mia mente mi ha urlato un sonoro "stai maleeeeeeeeeeeeee" e così ho accantonato questi pensieri.
non ci devo pensare, non devo preoccuparmene almeno fino alla prossima settimana.
assolutamente. ne va della mia salute.
è una questione di dna, non si può cambiare.
la mia parte paranoica e spaccaballe mi suggerisce scenari apocalittici dove non riuscirò a trovare un altro lavoro in tempi mediamente brevi, devo trovare il modo di zittirla.
lo troverò.
sono una donna dalle mille risorse e troverò il modo di impegnare la mia mente affichè non mi spacchi le balle con paranoie da povertà.
anche se non lavorassi per un po', il passo verso la fame è lungo.
non morirò.
ho però comprato un quadernino dove annoto le spese quotidiane: sono una brava massaia, economa e attenta ma fumo troppo.
non sommo per principio i soldi spesi in paglie ma vedo che ogni giorno compare la nota "3,50 euro paglie" e so che sono tanti soldini..
perchè fumo? fa male e costa.
ho una tosse che non si augura, domani devo assolutamente ricordarmi di comprare uno sciroppo perchè il mio finirà stanotte.
è l'unico rimedio per poter dormire.
fumare meno? non ci riesco.
sono già migliorata non comprando più due pacchetti al giorno ma mi fermo ad uno.
domani mattina devo sbrigare delle commissioni (fra cui lo sciroppo) ma sarà ugualmente una mattinata di dolci sogni..
un po' mi mancherà il mio vecchio posto di lavoro ma con un orario così poteva essere anche il paese dei balocchi che faceva comunque schifo.
beh, potrò sempre farci un salto.. così, un caffè con le ex colleghe..
domani finalmente avrò il tempo per i miei adorati pavimenti.
non li lavo da qualche giorno e fisso continuamente quelle che per me sono delle macchie inguardabili.. devo mantenere il primato dei pavimenti più puliti dell'emilia..
domani potrò sfogare tutto il mio fastidio sui pavimenti.
non vedo l'ora.




post scritto ascoltando nell'aria, marcella bella

martedì, febbraio 26, 2008

:::bella sorpresa:::

"Solo l'uomo solitario conosce appieno la gioia dell'amicizia"

willa cather


io non mi considero una solitaria, anzi per mia natura sarei l'esatto contrario, peccato che sia sfortunata e che questo mi costringa a trascorrere più tempo con me stessa che con gli altri.
forse è proprio per questo che so apprezzare le gioie dell'amicizia.
per esempio oggi sono stata felicissima per una sorpresa di un'amica che mi è venuta a trovare.
quando ho udito il campanello ho pensato che era qualcuno che aveva sbagliato.
invece ero io a sbagliarmi!!
quale gioia..
mi stavo giusto lamentando di avere una casa vuota.
qualcuno dirà: e quand'è che non ti lamenti?
ahahhaha
era un'amica che non vedo spessissimo e il suo gesto mi ha ribaltato la giornata, ma si sa: le sorprese piacciono a tutti..
credo molto nell'amicizia, credo sia quello che ci salva dalla depressione..
purtroppo non è così per tutti ma basta saperlo, così ci si evitano tante paranoie e preoccupazioni varie.
chi non sa gestire le amicizie non è un mio problema, un giorno imparerà e quel giorno forse gli verranno in mente tutte le persone che ha perso per strada e spero gli venga un po' di rimorso.
io voglio bene agli amici, a volte però capita che ciò non sia corrisposto, capita che venga erroneamente scambiato per un altro genere di sentimento, può succedere che ci si faccia idee strane..
ma che ci si può fare.
prima o poi crescono tutti ed intanto io mi godo quelli che ho, cercando di fargli più bene possibile.
che peccato che da una cosa bella come la visita di oggi pomeriggio ora mi vengano in mente squallidi ricordi di una cosa che ormai fa solo parte della storia.
beh, ormai è talmente storia che ci metterò un attimo a risalire sull'onda dei bei pensieri..




post scritto ascoltando striscia la notizia (bleah)

lunedì, febbraio 25, 2008

:::che strapalle:::


"Vorrei avere nella mia casa: una donna ragionevole, un gatto che passi tra i libri, degli amici in ogni stagione senza i quali non posso vivere"

guillaume apollinaire



paragoniamo questa frase alla mia situazione: in casa non c'è nessuna donna ragionevole eccetto me (e sul ragionevole qualcuno avrebbe da ridire), non ci sono gatti e salvo rarissime eccezioni non ci sono amici.
ergo, è una rottura di palle più unica che rara.
si, il mio livello di noia sta raggiungendo livelli che mai avrei pensato.
almeno a casa dei miei avevo mamma, una sorella e svariati cani con cui scambiare quattro parole o passare il tempo.
qui la compagnia ce l'ho solo uscendo.
avere tutta casa a propria disposizione non è male ma io sono un animale sociale, non mi dispiacerebbe bere un caffè con qualcuno davanti.. almeno una volta. o esagerando, mangiare un piatto di pasta guardando qualcuno che non sia un'annunciatrice tg.
che palle.
sto meditando di munirmi di un qualche animale.. potrei portarmi luigi, il più insopportabile dei miei cani ma non so quanto la mia pazienza possa essere ancora provata.
oppure un gatto.
ma va bene anche un topo.
pesci no grazie.
mi annoiano e mi ritroverei a fissare loro senza capirne il perchè e in tal caso forse è meglio l'annunciatrice del tg..
io non sono fortunata con le case. o pazze o nessuno.
se trovo qualcuno sano di mente ecco che sparisce..
il motivo per cui non ho cercato casa da sola oltre all'impossibilità di permettermi un affitto intero è il desiderio di non avere solo me stessa con cui parlare..
invece è proprio la mia situazione.
mi è stato detto che posso vedermi i porno in santa pace.. ma che palle.
ricordo phoebe di friends che coglie l'occasione per girare nuda per casa.. ma anche no.
beh, è ora del tg tre.
poi dormo e poi uscirò.
la socialità è importante.
non per tutti, ma per me si.



post scritto ascoltando nulla

sabato, febbraio 23, 2008

:::che testa:::

oggi c'era l'operazione 1000 firme a vicenza, volevo ricordarlo qui ma ho sempre rimandato ed oggi mi sono addormentata..
buuuuuuu... mi fischio da sola..
che schifo passare i sabati pomeriggio a dormire.


post scritto ascoltando cosa succede in città, vasco rossi

venerdì, febbraio 22, 2008

:::il mio nuovo passatempo:::


"jimmy, la tua casa sembra ben curata, questo mi fa pensare che nel garage o sotto il lavandino ci sono molti prodotti.."

mr. wolf, pulp fiction



il mio nuovo passatempo non è guardare pulp fiction, quello è un vecchio passatempo..
ora pulisco casa.
per noia.
dovete sapere che in casa sono sempre da sola, la mia coinquilina è latitante da più di una settimana, non ho animaletti e perciò mi annoio.
la tv terrestre non mi entusiasma e l'internet scroccata va quando vuole.
che mi resta da fare?
ho trovato la soluzione alla mia noia nei vari prodotti per la casa che le vecchie abitanti hanno lasciato sotto al lavandino.
mi sento un po' cenerentola ma non faccio altro che pulire. soprattutto la cucina, per la serie: casa che vai, stanza che ami pulire.
per esempio nella mia casetta maceratese pulivo spesso il bagno perchè era bello da pulire.. spazioso, senza tanti gingilli da spostare.. qui mi accorgo di dedicare molte attenzioni alla cucina, anche se ci son macchie storiche che penso facciano parte del design della cucina perchè non se ne vanno nemmeno sputando sangue..
stamane, nel mio inutile giorno libero, ho pulito il bagno e la camera, anche se questo bagno mi mi diverte molto perchè è stretto e devo spostare il cesto dei panni sporchi, la monnezza..
è una bella rottura di palle.
ma non ho altro per occupare il tempo.
che palle.
mi era venuta in mente la mamma che nei goonies vuole la casa pulita per quando la demoliscono ma non ho il film e perciò non ho potuto accertarmi della frase, così mi sono ricordata di wolf che in pulp fiction deve riparare al disastro della macchina zozza di sangue e cervello..
devo recuperare i goonies.
ora è iniziato il mio diversivo del primo pomeriggio: o.c.
non ho mai guardato questo telefilm, lo guardo qui perchè non ho di meglio da fare.
voglio un quattrozampe.. a vicenza passo questo tempo con fiocco ma ora lui non c'è.
uffa.
vi lascio per o.c., anche se non ne ho ancora ben imparato i nomi e gli accoppiamenti vari..
ho capito che è la storia di uno (quello castano) che è stato adottato, o qualcosa del genere, da una famiglia di ricconi (la famiglia del ragazzo coi capelli neri) che vivono in una super mega casa in qualche posto sborone della california (nella sigla dicono california..).
mah, spero di aver capito giusto perchè di cercare informazioni su questo telefilm proprio non ne ho voglia.
il venerdì è proprio un giorno di merda per non lavorare.
oddio, tutti i giorni vanno bene per non lavorare ma non so come occupare il tempo..



post scritto ascoltando o.c.

mercoledì, febbraio 20, 2008

:::verrà il giorno:::


"dio fece il cibo, ma certo il diavolo fece i cuochi"

james joyce



se dio abbia fatto il cibo non lo so e non ci credo molto, come non credo che dio abbia fatto tante altre cose, ma forse ha ragione joyce nel dire che il diavolo abbia fatto i cuochi..
questo aggiunge un altro punto a favore dell'inferno: festino continuo, grandi ammucchiate e si mangia anche bene..
se ci fosse dove preferireste andare? ahahhahahaah, come mi sento simpatica..
cavolate apparte, anche se mi vengono tanto naturalmente, ho deciso che quando perderò questo lavoro farò una super cena per festeggiare.
dovevo perderlo domani ma ne avrò per un'altra settimana.
due palle.
così ho però il tempo per i preparativi della mia super cena.. non so ancora come la chiamerò ma sarà qualcosa contro il lavoro.
ci devo pensare.. sarebbe simpatico dare dei nomi a tema alle pietanze ma anche qui ci devo pensare.
riuscirò a partorire una cazzata degna del mio nome.
anche se perdessi il lavoro, ipotizziamo, un martedì, la cena si farebbe ugualmente un venerdì perchè devo festeggiare il riappropriamento del sabato libero.
le paranoie da povertà le assopirò a suon di grappini.
anche oggi mi avrebbero chiamato per un altro lavoro ma era schifoso come l'attuale così non ho sofferto nel non poterlo accettare.
possibile che non trovi nulla col sabato a casa?
certo: quelli se li sono già presi chi ha più fortuna di me..
c'est la vie.




post scritto ascoltando i melt, non ricordavo di essermeli portati

martedì, febbraio 19, 2008

:::bisogno di felicità:::


in questi giorni, forse come in altre poche volte nella mia esistenza, ho bisogno di qualcosa che mi renda felice.
perciò mi coccolerò in cucina.
voglio farmi quelle che ho ribatezzato "polpette svedesi della felicità di simone", un nome tanto lungo per una ricetta semplice semplice.
il nome ha un suo perchè: sono polpette vegan, me le fece assaggiare simone, un amico svedese e della felicità perchè le mangiai una sera che ero tanto triste e mi tirarono subito su il morale
me le feci tempo fa perchè non ci vuole proprio nulla, nella mia ricetta misi:
-1 broccolo (se si chiama così..)
- cipolla
- aglio
- sale e pepe
- ceci in barattolo della coop (per essere precisi)
- pan grattato

lessato il broccolo si mette tutto nel mix (io usai il mio potentissimo frullatore ad immersione che va bene lo stesso), la cipolla e l'aglio tagliati anche alla meno peggio perchè tanto si tritano..
al pastone che si ottiene aggiungere del pan grattato per aumentare la consistenza, fare delle polpette e friggerle.
(forse è l'ultimo passaggio che regala la felicità)
il buon simone dice che si possono fare con qualsiasi cosa si abbia in casa perciò proverò con la melanzana al posto del broccolo.
ho cotto la melanzana in padella, con un po' di cipolla e aglio con l'idea iniziale di condirmi la pasta ma durante la cottura ho cambiato idea.
i ceci ce li ho e il pangrattato pure.
finita la paglia mixerò il tutto, senza però aggiungere aglio perchè l'altra volta erano un po' troppo agliose..
chissà che viene, non ho la più pallida idea se melanzane e ceci vadano d'accordo come sapori ma chissenefrega, tentar non nuoce.
penso alle ricette tanto ben spiegate da arame e mi chiedo che faccia farebbe a leggere tale poccio, ma tanto non è qui e posso osare.
e ad energie come va? ma che ne so, chissenefrega, se voglio mangiare bilanciato vado al punto macrobiotico che tanto la tessera me l'han fatta fare..
ho finito la paglia, via con l'esperimento..
forse prima cercherò su google informazioni sull'accoppiamento ceci e melanzane.. in caso mi dicano che è uno schifo più unico che raro metterò dell'altro, anche se l'unica altra verdura che ho in casa sono patate..
vi farò sapere.




post scritto ascoltando pedro, raffaella carrà

lunedì, febbraio 18, 2008

:::oddio le rughe:::

"pensare troppo fa venire le rughe"

malibu stacy, i simpson



quanto ho riso quando ho sentito le cavolate che diceva sta bamboletta..
a volte temo che qualcuno lo creda veramente.
se fosse vero avrei una faccia più brutta di quella che ho..
ma forse se pensassi meno avrei una vita più semplice, meno problematica.
ma sicuramente più triste e noiosa.
ultimamente molti miei pensieri sono dedicati alla 194 e ad tutti gli stronzi che si riempiono la bocca di discorsi sul diritto alla vita quando solo una donna può decidere che fare del proprio corpo, del proprio futuro..
che stress.
ma in che paese di merda viviamo.. mi sembra che anzichè avanzare qui si torni indietro..
ieri però mi è stato utile l'arrivo di un'amica che armata del testo della 194 era piena di idee per che fare l'8 marzo, mi è servito a smettere di piangere..
mi è servito a non pensare più a dylan.
è dura, ma bisogna riuscirci..
porello il mio pupazzolo.
devo tenere la mente occupata e ragionare su l'attacco che stanno facendo ad una della conquiste più importanti delle donne è un ottima soluzione.
ma oltre a questo ho trovato un nuovo hobby: ho scoperto che mi rilassa lavare i pavimenti..
è stato divertente quando l'ho comunicato alla persona che ha vissuto con me per svariato tempo, mi è stata detta una cosa tipo: ora che le donne tornano in piazza tu ti metti a lavare i pavimenti?
ahahahhah, si.
temo di essere io la causa dell'ondata di maltempo che sta investendo l'italia.
devo lavarmi, sta arrivando la mia amica per prepararci a spiegare le nostre idee per l'8 marzo, il tempo non ci è amico, ma ce la faremo..
ci verranno le rughe? se così fosse avrei il viso da shar pei.
ahahhaahha
no, devo aspettare che arrivi sennò rischio di dover uscire dal bagno nuda e bagnata per aprirle la porta col risultato di beccarmi un accidente.
a proposito di pensare troppo stamane al lavoro riflettevo di come nel giro di circa un anno i miei cagnolini si siano dimezzati..
jack nel dicembre 2006, denny ad agosto 2007 ed ora dylan.
purtroppo molti dei miei cani sono anziani o sfigati come la padrona.
mi riferisco a denny che è stato avvelenato da qualche bastardo. quelli non li beccano mai.
fanculo.
ora mi rimangono fiocco, che viaggia sull'onda dei 14 anni, luigi di circa 6-7 e cagnolino che è ancora un cucciolone..
forse sarebbe più corretto dire teenagers ma per me restano sempre dei cuccioloni.
che malinconia..



post scritto ascoltando sarà perchè ti amo, ricchi e poveri

domenica, febbraio 17, 2008

:::ciao dylan:::


non ho la forza di pensare o cercare nessuna citazione o frase carina da scrivere, sto troppo male.
poco fa ho saputo che stamattina è morto il mio cagnolino dylan.
aveva 19 anni, era con me da quando avevo 7 anni.
dire che gli voglio bene è riduttivo, io ero, e continuerò sempre ad essere innamorata del mio cane.
oggi nessuna foto in bianco e nero, il mio cagnone preferito merita una foto a colori, per altre un po' più artistiche c'è sempre tempo.
sarà mezz'ora che continuo a piangere, ho quasi esaurito la mia scorta di fazzoletti.
io sono cresciuta con quel cane, lo si può capire anche da nome: dylan, anche se mio nonno per un po' lo chiamava dilli.
non dylan dog, bob dylan o vari dylan degni di nota ma il dylan di beverly hills 90210.
avevo 7 anni, comprendetemi.
era un cane unico, figlio della mia cagna laika e di un ignoto cane che passò per casa di nonna.
mamma spinone italiano e padre sconosciuto, motivo per cui mai e poi mai si potrà riavere un cane come lui.
questo da una parte mi riempie di orgoglio perchè solo io ho avuto un cane così bello ma da un lato mi rattrista perchè se dovessi scegliere un tipo di cane lo vorrei come lui.
mi piace il mio cane dylan, l'ho sempre considerato il più bello di tutti.
so che non è carino fare preferenze ma vengono naturali, non posso evitarlo.
per la cronaca: telefono a mamma per un banalissimo motivo (l'ennesima cosa che non sapevo se l'avessi portata a reggio o lasciata a vicenza) e mi dice che deve darmi una brutta notizia.
stamattina dylan non era a casa.
un cane che non è mai scappato in vita sua.
sono iniziate immediatamente le ricerche finchè l'hanno trovato a qualche chilometro di distanza, esanime in un fosso.
non aveva segni di investimento da parte di qualche auto, nessun livido.
mamma pensa che l'abbia ucciso la strada fatta, ricordiamo che aveva 19 anni e spesso nelle nostre passeggiate facevo soste allo scopo di fargli riprendere fiato.
nessuno però si spiega perchè sia scappato.
si è persino sfilato il collare per farlo.
l'ipotesi più accreditata è che si sentiva di morire.
mi dispiace tanto.
ricordo ancora quando nacquero i figli di laika, sei cosini piccini piccini tutti di colori diversi.
ricordo le nostre passeggiate nella campagna, ricordo il mio fastidio nel doverlo portare al guinzaglio quando quasi totalmente sordo, ricordo le comiche per fargli il bagno, cosa che richiedeva sempre un minimo di due persone perchè, per quanto vecchio, gli bastava poco per farmi cadere.
ricordi, son seduta al tavolo della mia sala reggiana piangendo per il mio cane che non portai in passeggiata durante la mia ultima visita a casa perchè avevo la febbre.
ricordo come si mise ad abbaiare quando mi vide scendere dalla macchina, ricordo come gli dicevo di stare calmo perchè non avevo una felpa di ricambio e non doveva sporcarmela.
lui più di tutti era il mio cane, quello che sentivo proprio mio.
ricordo anche di quando venni lasciata da un essere imbecille quanto inutile (lui si) e passavo pomeriggi e sere a piangere abbracciata al mio cane, con nonna che mi sgridava perchè diceva che non era sano disperarsi con un cane.
ma lui capiva.
i cani capiscono quando stai male, molto più che tanti esseri umani.
devo chiudere questo post, non posso scrivere per ore del mio dylan, anche se gli argomenti non mi mancano.
proprio in questo momento mi è venuto in mente di quando, non molto tempo fa, in una delle nostre passeggiate in campagna era andato in mezzo a quelle odiose piantine che ti attaccano tutti gli aghetti addosso.
non ricordo quanto tempo persi a levarglieli dal pelo, svariate ore sicuramente.
anche perchè il suo pelo non era dei migliori, era crespissimo, duro.. ma a me piaceva lo stesso.
la foto di questa pagina è da tempo il salvaschermo del mio cellulare ed ogni volta che si attiva io devo far notare che è il mio cane dylan.
la foto non è delle migliori, è stata fatta col mio cellulare che fa le foto solo perchè i cellulari di oggi pare le debbano fare per forza, fatta in un pomeriggio della scorsa estate.
certo che la vita è ingiusta, si lo so che 19 anni per un cane son tantissimi ma non me ne capacito lo stesso.



post scritto ascoltando nulla

sabato, febbraio 16, 2008

:::passeggiando alla coop:::


"la coop sei tu"

spot coop


Ieri pomeriggio decisi di fare una passeggiata..
Volendo coniugare l’utile al dilettevole decisi di andare alla coop, girando per tutte le corsie, anche quelle inutili tipo prodotti per animali (qui non ne ho)..
Immaginatemi vagare tirando il mio cestino-carellino rosso guardando i prezzi, il peso e gli ingredienti di ogni cosa, immaginatemi perdere minuti a confrontare prezzi, pesi..
Ora immaginate i visi della gente: stressati ma felici.
Felici perché era venerdì e il giorno successivo sarebbe stato libero dal lavoro.
Anch’io una volta avevo quella faccia quando facevo la spesa il venerdì pomeriggio: stanca ma felice.
Felice perché la settimana era finita e avevo davanti a me ben due giorni di relax.
Due giorni da dedicare a me stessa, ai miei interessi, alle mie passioni, a chi voglio bene.
(ricordo che , purtroppo, mi riferisco ai cani)
Io come la stragrande maggioranza del genere umano.
Era bello fare la spesa tornando da lavoro il venerdì pomeriggio.
Era bello.
Uso l’imperfetto perché, come chi mi segue saprà, ora lavoro il sabato.
Il sabato mattina, per la precisione.
Il venerdì pomeriggio, nonostante sia la mia giornata non lavorativa non ho più quel bel viso felice.
Non ce l’ho più perché il sabato lavoro.
Se per molti, che però il sabato non lavorano (fatalità) non è un problema, per me lo è.
E non da poco.
Non finirò mai di dirlo che non ce la faccio, che mi sento uno schifo, che la mia vita è fumare paglie aspettando di tornare a lavoro.
Non riesco a rilassarmi, ero troppo abituata ad avere il weekend libero.
Due giorni uniti, non uno schifoso venerdì col sabato di mezzo che mi spacca il bello del weekend.
Questo venerdì se lo possono mettere dove so io (e sapete anche voi) perché è una presa in giro.
Un essere umano ha diritto ad un weekend libero dal lavoro.
Non venite a farmi gli esempi dei lavoratori dei negozi perché io non ho mai intrapreso quella carriera proprio perché sapevo che il sabato era giorno di superlavoro.
Già lavoro è un termine brutto, superlavoro è ancora peggio.
siamo nel nord italia, il lavoro non manca ed uno può scegliere che fare.
Sempre nell’ottica del precariato a vita, è ovvio.
A proposito di precariato mi è giunta notizia che forse fra una settimana finirò questa tortura.
Sarò disoccupata ma non mi importa.
Perderò soldi ma guadagnerò salute.
Nella mia scala di valori i soldi non sono al primo posto.
Speriamo.
Purtroppo sono nata in veneto e ho nel dna generazioni che hanno votato la loro esistenza al lavoro, al mettere via più soldini possibile, al risparmiare sempre e ovunque, perciò so che verrà quel giorno in cui mi sveglierò con l’ansia da povertà imminente e inizierò a sperare in una telefonata..
Di qualcuno che abbia bisogno di me.
Ma io so che ce ne vuole per finire in mezzo alla strada, è solo una questione di dna.
Per fortuna ho le sorelle marchigiane che mi soccorrono nelle mie crisi di“mi serve un lavoro”.
Riescono a farmi vedere bene il mio saldo bancario e le mie spese.
Si, posso sopravvivere per un po’ senza un lavoro.
Per questo potrei anche rinunciare ai peggio lavori ma ve l’ho già detto, sono veneta e il mio patrimonio genetico non si riesce a cancellare tanto facilmente.
Mi facessi almeno qualche regalino ogni tanto.. so di chi scappa di qua e di là, di chi spende per la casa, di chi si sa coccolare..
Io no. Io ho le braccine talmente corte che per poco non rientrano nel corpo.
Anche se non è proprio corretto.. io sono generosa, ma con gli altri.
Non esito a venire incontro ai bisogni dei miei amici, non evito di fare una sorpresa o un regalino..
Sono avara con me stessa.
Soffro della sindrome da povertà in forma grave.
Mi nego un sacco di cose, non mi vizio.. anzi, decido i tragitti da fare in base ai chilometri, ma non per la non voglia di guidare ma per il consumo di benzina.
Compro solo prodotti di sottomarche, impiego ore a decidermi se posso permettermi o meno quella crema invece di un’altra..
Per esempio cercavo qualcosa che profumasse casa.. mi hanno consigliato uno di quei profumini da attaccare alla corrente..
Ma mi chiedo quanto influiranno sulla bolletta. E non ho ancora visto quanto costano..
Conoscendomi mi è stato anche vivamente consigliato di non comprare quello che costa di meno perché è stato provato ed era una sola..
Sono pessima.
Però la mia non è taccagnereria fine a se stessa, è prevenzione volta ad un futuro dove magari sarò in difficoltà economiche.
Si vede che la storiella della formica e della cicala mi ha segnato.
Ora mi devo attivare nel fare qualcosa, dare un senso a questo sabato pomeriggio passato a dormire sul divano..





post scritto ascoltando mama mia, abba

venerdì, febbraio 15, 2008

:::naturale avversione umana al lavoro:::

"la grande maggioranza delle persone lavora soltanto per necessità, e da questa naturale avversione umana al lavoro nascono i più difficili problemi sociali"

sigmund freud


"naturale avversione umana al lavoro" mi piace.
io odio il lavoro, anzi, odio questo lavoro, anzi, odio questo orario di lavoro.
oggi sono a casa.
un inutile venerdì, giorno utile solo per fare la spesa..
cosa che farò più tardi.
non avere il weekend libero è stressante, oggi ero a letto indecisa sull'alzarmi o se coccolarmi ancora un po' nel caldo abbraccio del piumone.. ma ecco che mi ricordo che domani io lavoro..
e se resto troppo a letto, stasera prenderò sonno più tardi e domani mattina sarà più difficile alzarmi col risultato che domani sera crollerò prima del solito..
questi ansiosi pensieri mi hanno costretto ad alzarmi.
quando la settimana scorsa ero in malattia (non che ora sia uno splendore di salute) la cosa più bella è stato svegliarmi sabato mattina e constatare che anche il giorno seguente ero a casa.
sono rimasta a letto quanto ho voluto, mi sono alzata con la calma del caso e ho potuto rimandare tante cose al giorno seguente.
oggi no.
apparte il fatto che il venerdì è un giorno lavorativo e quindi tutto il mondo è impegnato, non posso permettermi i lussi di poltrire a lungo, di non fare la lavatrice ecc
perchè domani lavoro e devo essere pronta a tutto: vestiti puliti, scartoffie in ordine.
e lo stesso sarà domenica (come poi sarebbe normale): mi sveglierò sapendo che devo attivarmi per essere pronta il giorno seguente.. insomma, come ho detto poco fa.
ricordo con nostalgia i bei sabati in cui non avevo fretta di fare nulla.
ma soprattutto ricordo i sabati in cui riuscivo a far serata senza crollare a mezzanotte.
odio questo orario di lavoro ed ultimamente questo mi fa odiare la vita.
questa vita.
questa non è vita, mi sento un mulo che non ha altro che un carettino da tirare.
che schifo.
che odio.
il sabato libero non è un diritto, è un dovere.
so di essere noiosa con questi post monotematici ma ora la mia vita è questo.
la mia vita è un lavoro.
non credo ci possa essere qualcosa di più triste.




post scritto ascoltando il tg3, oggi cercate di accendere meno luci..

mercoledì, febbraio 13, 2008

:::potere della cioccolata:::


"non c'è problema che non si risolva con la cioccolata"

buffy, buffy l'ammazza vampiri



io l'ho sempre detto.
sono stanca..
non ho tempo di fare nulla: sto facendo ora la lavatrice che dovevo fare ieri, non mi sono mai preparata il sugo per il pranzo (ed ogni giorno mi riprometto di farlo), non ho nemmeno guardato le riprese dell'altro giorno..
questo è un montaggio su cui non posso tergiversare..
ma non è colpa mia: avevo deciso una tabella di marcia che mi avrebbe permesso di fare tutto ma forze maggiori me l'hanno impedito..
un'amica ammalata ha la priorità su tutto.
anche se ieri pomeriggio mi sono addormentata mentre le facevo compagnia.. che vergogna.
ma mi alzo troppo presto alla mattina per non crollare.
si, la cioccolata mi salverà.
una bella cioccolata fondente con le nocciole, oddio preferivo quella al latte ma non la posso mangiare.
e a proposito di cose che non posso mangiare ricordo che in frigo ho una pastiera ed ogni giorno un topolino me ne ruba un pezzetto..
ma chi sarà mai questo topolino..
mmm
una vocina mi suggerisce un nome.. non sarà mica donnina che non sa resistere alla pastiera?
mmm
tra meno di un'ora devo tornare a lavoro..
wow sono riuscita a cambiare le lenzuola del letto, a cucinarmi una pasta e a far partire la lavatrice.
ora faccio i piatti, bevo un caffè e vado.
devo anche fare qualcosa per il mio problema rifiuti..
li accumulo in terrazzo.
differenziati ma accumulati.
voglia di andare ai bidoni saltami addosso..
mi aiuterà la cioccolata.
quando tornerò dovrò stendere le lenzuola e al tal proposito ecco la mia ultima riflessione: ora so perchè solitamente chi ha un letto matrimoniale lo divide con qualcuno..
per avere un aiuto a stendere le lenzuola.
infatti quando tornerò da lavoro passerò a prendere la mia amica che se pur malata mi aiuterà in questa difficile e stancante operazione.. è una sorta di patto di mutuo soccorso per le lenzuola..
io aiuto lei a stenderle e piegarle e viceversa.
tra zittelle ci si deve aiutare.
i piatti mi aspettano.
vado.



post scritto ascoltando l'inno dei precari: no tengo dinero, righeira

domenica, febbraio 10, 2008

:::viaggiando:::


"Chi viaggia senza incontrare l'altro, non viaggia, si sposta. "

alexandra david-neel


dopo un week-end a vicenza, passato però quasi interamente sul divano a causa delle febbre che non mi ha mai abbandonato, oggi sono tornata alla mia nuova dimora.
in auto da sola riflettevo sul viaggiare.
pensavo a quanto mi sposti e che in nessuno dei luoghi dove arrivo ci sia mai uno che non sia solo un amico ad aspettarmi..
sono stata veramente in tanti posti.. da nord a sud..
e da nessuna parte ho qualcuno che sia più di un amico.
di amici ne ho tantissimi, persone che spesso non sto nella pelle al pensiero di vederle ma mai qualcuno che sia un qualcosa in più..
mah, devo proprio avere qualcosa che non funziona, sì, perchè non sono una che si è fossilizzata nel suo orticello ma l'esatto contrario.. ma se cambiando l'ordine degli addenti il risultato non cambia che ci posso fare, vuol dire che l'anello debole della catena sono io.
questo non è pessimismo, è realismo.
infatti non sono triste, non sto vedendo tutto nero, tiro solo le somme..
considerazioni di un viaggio in auto.
un viaggio cercando di fumare il meno possibile.. (ho una tosse che non si augura a nessuno.. o quasi)
da tempo ho la mia tabella di marcia: dovete sapere che nel mio viaggio cambio tre autostrade.
quindi: una paglia nel breve tratto della milano-venezia, una sulla modena-brennero ma non prima di mantova, un'altra sullo stesso tratto circa all'altezza di carpi e poi l'ultima sulla milano-napoli, o come si chiama..
forse potrei evitare la paglia carpigiana e aspettare lo svincolo ma non mi va.
la noia è una brutta compagnia.
mentre ero impegnata a non sgarrare questi miei comandamenti notavo i cambiamenti del territorio.. soprattutto le puzze.
la puzza di concerie lasciava il posto alla puzza di maiali.
bestie morte e bestie in attesa di morire.
sono entrambe due puzze poco piacevoli ma devo ammettere che il puzzo delle concerie mi ricorda casa..
è possibile avere nostalgia di una puzza?
che schifo. che pessimo essere che sono.
per fortuna in macchina c'era ben altro odore.. apparte l'ormai classico odore di sigarette che mai se ne andrà, oggi la mia auto profumava di dolci.
questo mi ha fatto riflettere anche su quant'è bello conoscere culture diverse dalla propria.. apprezzarne le novità che porta nella mia vita, soprattutto quelle culinarie.
(io ammetto di essere schifosamente golosa)
quindi per il potere della globalizzazione oggi viaggiavo con il prodotto tipico di casa mia e un dolce che nulla c'entra col nord italia: una grappa ed una pastiera napoletana.
non dovrei mangiarla perchè poi sto male ma è l'unico dolce a cui assolutamente non so resistere.
e se per casa ho chi è ben contento di farmelo trovare quando salgo, io che ci posso fare?
non so resistere alle tentazioni.
questo è il bello di casa mia, riuscire a ripartire con questi due prodotti diversissimi..
queste cose mi mancano..
la mia mamma veneta che mi trova la grappa che tanto volevo e l'amica campana che mi cucina le torte..
però non devo ingozzarmi.
ora sono già alla seconda fetta.. fette come dico io..
per stasera basta. giuro..
non è etica, mi fa mal de panza, ma ammazza se è buona.




post scritto ascoltando sangue del mio sangue, brusco

venerdì, febbraio 08, 2008

:::catena:::

poco fa, sotto la minaccia che mi comparisse una foto di berlusconi nel desktop, ho inoltrato a qualcuno questa barzelletta inviatami da un'amica.
la copio qui perchè è veramente simpatica:

Si racconta che quando Dio creò il mondo, affinché gli uomini prosperassero,decise di concedere loro due virtù.
E così fece. - Gli svizzeri li fece ordinati e rispettosi delle leggi. - Gli inglesi perseveranti e studiosi. - I giapponesi lavoratori e pazienti. - I francesi colti e raffinati. - Gli spagnoli allegri e accoglienti. Quando arrivò agli italiani si rivolse all'angelo che prendeva nota e gli disse:
'Gli italiani saranno intelligenti, onesti e di Forza Italia . ' Quando terminò con la creazione, l'angelo gli disse: 'Signore hai dato a tutti i popoli due virtù ma agli italiani tre, questo farà sì che prevarranno su tutti gli altri'.
'Porca miseria! E' vero! ' Ma le virtù divine non si possono più togliere, che gli italiani abbiano tre virtù! Però ogni persona non potrà averne più di due insieme.'
Fu così che:
L'italiano che è di Forza Italia ed onesto, non può essere intelligente.
Colui che è intelligente e di Forza Italia, non può essere onesto.
E quello che è intelligente e onesto non può essere di Forza Italia.

(INVIA QUESTO MESSAGGIO A TUTTI I TUOI CONTATTI, PERCHE' QUANDO SI ANDRA' DI NUOVO A VOTARE NON SUCCEDA CHE QUALCUNO PERDA L'INTELLIGENZA O L'ONESTA'... ATTENTO! SE NON LO FAI ENTRO 5 MINUTI TI, SI INSTALLERA' UNA FOTO DI BERLUSCONI COME SFONDO DEL DESKTOP, PER SEMPRE!!!!)



sulle future elezioni non voglio pronunciarmi dato che non ho fiducia in nessuna forza politica.
forse qualcuno me la racconterà talmente grossa da farmi rivotare..
mah.



post scritto ascoltando piccola noglobal, guido foddis

:::sabato 9 febbraio:::


manifestazione nazionale a roma, piazza ostiense ore 14,00

Nel corso del 2007 i movimenti di liberazione delle donne, delle lesbiche, di gay e trans hanno costruito grandi mobilitazioni di piazza – il Pride e la manifestazione contro la violenza maschile sulle donne – in cui sono emerse con forza la volontà di autodeterminarsi, la denuncia delle mistificazioni familiste e dell’invadenza vaticana nella sfera pubblica.

L’alleanza strategica tra politica istituzionale e Vaticano, che utilizza la violenza di genere, dentro e fuori la sfera domestica, come strumento di controllo sociale su donne,lesbiche, gay, trans è strumentale alla progressiva sostituzione del welfare con modelli familisti e politiche securitarie che negano i diritti di cittadinanza legittimando campagne persecutorie e razziste.

In modo sinergico sistema neoliberista e gerarchie vaticane - attraverso un processo di revisionismo storico e una costruzione normativa spacciata per naturale - sdoganano fascismi vecchi e nuovi e riattivano violenza e oppressione sui soggetti non conformi.

Autodeterminazione, laicità, antifascismo sono le nostre pratiche di r/esistenza e di liberazione.

DENUNCIAMO:

- le politiche familiste, securitarie e proibizioniste che impongono una visione morale predeterminata nelle politiche sociali, negando l’autodeterminazione dei corpi e degli stili di vita e mercificando i diritti di cittadinanza;

- il disconoscimento della resistenza e dell’antifascismo, la rilettura ideologica della storia resa evidente dall’ultima enciclica e dalla trasformazione degli aguzzini franchisti e fascisti in martiri;

- gli attacchi all’autodeterminazione e ai percorsi di liberazione di donne, gay, lesbiche, trans, migranti e di tutti i soggetti non conformi attraverso un progetto politico di istigazione all’odio che determina discriminazioni e alimenta squadrismi;

- le connivenze tra la casta politica e quella ecclesiastica nella difesa dei privilegi e nell’arretramento sul piano dei diritti individuali;

- il crescente restringimento degli spazi di laicità e la criminalizzazione dei non credenti e dei movimenti che si oppongono allo strapotere vaticano;

- il progetto di egemonia vaticana alleato col sistema neoliberista e con il dominio patriarcale.

Manifestiamo :

- contro ogni integralismo e fondamentalismo,

- contro gli scambi politici sui corpi e sui diritti,

- per l’autodeterminazione delle donne,

- per i diritti e la piena cittadinanza di lesbiche, trans e gay,

- per l’eliminazione delle leggi ideologiche dettate dal Vaticano e la cancellazione della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, per una materità libera e consapevole,

- per l’attivazione di un dispositivo anti-omofobico e anti-discriminatorio slegato dalle logiche securitarie,

- per la libertà di scelta responsabile in ogni aspetto e fase della vita,

- per l’istruzione pubblica e laica, per l’abolizione dell’ora di religione e la cancellazione del sostegno pubblico alla scuola confessionale,

- per un sistema sanitario veramente pubblico e laico,

- per la difesa di uno stato sociale che risponda alle necessità reali dei soggetti,

- per l’abolizione del Concordato e dei privilegi derivanti (esenzione ICI, otto per mille), difesi a oltranza da governo e opposizione, a vantaggio di un potentato economico


NO VAT!


ancora una volta io non riuscirò ad esserci ma magari passerà di qui qualcuno che cerca disperatamente qualcosa da fare sabato pomeriggio..





post scritto ascoltando la fox, a casa dei miei

giovedì, febbraio 07, 2008

:::scioccata:::

questo è un post che non c'entra nulla con le ultime tematiche, casa e lavoro..
donnina alla fine è rimasta a casa da lavoro per la troppa febbre e appena alzata si beve una spremuta d'arancia leggendo qualche articolo di giornale on line..
legge anche questo articolo de "la stampa online" e ne rimane allibita.
quindi non le resta altro che copiarlo qui..


"Una notte negli ospedali di Roma per scoprire che tutti i medici sono obiettori e nessuno prescrive la pillola

Mettiamo che una quarantenne, tutto sommato normale, sposata, con figli, una domenica abbia un problema. Durante un rapporto (con suo marito, si badi, eh!) il preservativo si rompe. Che fa la sventurata? Innanzitutto parla con il marito: vogliamo un terzo figlio? Si valutano pro e contro e questo richiede un po’ di tempo, soprattutto se nel frattempo gli altri bambini si sono svegliati e chiedono le usuali cure e attenzioni amorevoli riservate alla domenica mattina.

Mettiamo che alla fine di una lunga giornata di tentennamenti la questione fra il marito e la moglie venga risolta con un ‘forse non è il caso’. La sventurata mette a letto i bambini, li lascia a casa con il padre e se ne va in giro alla ricerca dell’unico mezzo che ha per intervenire: la pillola del giorno dopo.

Una soluzione tutto sommato indolore: la sventurata è anche una cattolica media, sa che l’aborto significa cancellare una vita. La pillola del giorno dopo, no.
Interrompe il viaggio dello spermatozoo verso l’ovulo.
Niente fecondazione, niente embrioni, nessun senso di colpa, solo effetti collaterali particolarmente fastidiosi se se ne abusa. Ma la sventurata non è una diciottenne che si sballa in discoteca il sabato sera. E’ la prima volta che si trova in una situazione simile. Non usa nemmeno la pillola. Insomma dovrebbe star tranquilla.

Piove a Roma. Taxi neanche a parlarne. La donna si avvia a piedi all’ospedale più vicino, il San Giacomo. Sono le nove, il pronto soccorso ha l’aria di un porto di mare dopo una violenta mareggiata. «Di che ha bisogno?», chiede a voce alta un’infermiera mentre attraversa uno stanzone dove sono sedute almeno cinque o sei persone. La poveretta si guarda intorno e si dirige verso la stanza dell’accettazione. In tono dimesso e soprattutto in grado di essere percepito a non molta distanza, spiega: «Avrei bisogno della pillola del giorno dopo...».

L’infermiera consulta un elenco, poi esce dalla stanza. Torna dopo cinque minuti. «No, mi dispiace, il medico di turno stasera è obiettore di coscienza». Obiettore di coscienza? E che obietterà mai, verrebbe voglia di dire alla donna che sa perfettamente di essere con la coscienza a posto, di non urtare il mondo cattolico con la sua richiesta, e che quindi la coscienza del medico di turno non dovrebbe avere proprio nulla da ridire. La donna chiede il nome dell’obiettore. «La dottoressa Romito», risponde l’addetta. «Mi rilascia una dichiarazione scritta?», fa la donna. «No, nessuna dichiarazione».

Ci sarebbe da insistere perchè l’obiezione è prevista solo per la legge 194 ma la pillola del giorno dopo non ha nulla a che vedere con l’aborto. E’ un farmaco contraccettivo: lo si dovrebbe poter acquistare liberamente in farmacia con una prescrizione nominale e non ripetibile di un medico o di un ginecologo.

La donna però sa anche che il tempo gioca contro di lei: entro le 24 ore dal rapporto le possibilità di rimanere incinta sono piuttosto basse. Dopo, invece, aumentano progressivamente in un diabolico conto alla rovescia. E allora prosegue per l’ospedale successivo: il Santo Spirito, il più vicino. Arriva intorno alle dieci e mezza. L’accettazione è chiusa: c’è un caso urgente e l’unico infermiere se ne sta occupando. La sventurata riesce a parlargli dopo una mezz’ora di attesa. «No, non è al Pronto Soccorso che deve venire, vada in ginecologia, al secondo piano». La donna sale. La porta è chiusa, citofona. Davanti, staziona un signore inquieto. L’infermiera apre la porta. «Mi dica...». La donna guarda il signore e risponde a voce bassa. L’infermiera va a verificare il da farsi. «Mi dispiace, il medico di turno è obiettore di coscienza», spiega al ritorno. La donna è sul punto di arrabbiarsi. Chiede il nome del secondo obiettore. «La faccio venire», risponde l’infermiera.
Passa almeno un quarto d’ora mentre il signore inquieto osserva con aria stralunata la quarantenne alle prese con un «incidente di percorso».

Il medico di turno è una giovane dottoressa, di cognome fa Fatigante. Apre una stanzetta appartata e spiega che lei non prescrive la pillola. La donna, sempre meno paziente, chiede aiuto. «Dove posso andare? Qui vicino c’è il Fatebenefratelli, provo lì?». La dottoressa sorride: «No, lasci perdere. Le consiglierei piuttosto il San Filippo Neri, il San Giovanni o il San Camillo».
Tanti saluti, e certificazioni scritte neanche a parlarne.

E’ mezzanotte quando la donna raggiunge il terzo pronto soccorso, quello del San Camillo. Pensa di essere alla fine del suo calvario. Di turno c’è il dottor Marino, piuttosto brusco: «Sono obiettore. Una certificazione scritta? Nemmeno per idea. Sono registrato alla Direzione Sanitaria».

La donna potrebbe girare per tutta la notte e non trovare nulla. «Non sappiamo quanti si dichiarano obiettori perchè l’obiezione sulla pillola non esiste, ma sono in tanti» spiega Serena Donati dell’Istituto Superiore di Sanità. Bisogna avere fortuna, insomma. O bisogna avere la dritta giusta. «Non avvicinarsi agli ospedali cattolici», spiega la dottoressa Donati. A Roma vuol dire scartare la metà dei pronto soccorso aperti di notte. Che cosa resta? Il Sant’Andrea, ad esempio. «Lì tutti prescriviamo la pillola del giorno dopo», assicura Paola Bianchi, ginecologa dell’ospedale.

Conclusione: se anche la donna riesce a strappare nel cuore della notte la prescrizione, ha poi il problema di andare alla ricerca di una farmacia. E non tutti i farmacisti sono disposti a vendere la pillola. Nè la situazione è così diversa nei consultori. In base ad una ricerca condotta dai radicali romani lo scorso novembre più della metà dei consultori in città (il 56,8%) non è in grado di fornire nè informazioni nè la prescrizione della pillola. «A sud di Roma è ancora più difficile» commenta Serena Donati.

E quindi? E quindi se una moglie sventurata e mediamente cattolica pensava di poter evitare conflitti con la Chiesa sbagliava, e anche di grosso. Se la fortuna non l’assiste, per non avere questo figlio non desiderato ha un’ultima possibilità: l’aborto e una vita di sensi di colpa."

l'aborto del giorno dopo, la stampa online 05_02_08




donnina sentenzia che viviamo proprio in un mondo di merda




post scritto ascoltando nulla

mercoledì, febbraio 06, 2008

:::il lavoro uccide:::

oggi ho comprato un termometro. 2 euro e qualcosa per scoprire se ho la febbre o meno.
se alle 12,48 ho 37 esatte, per la teoria che la febbre aumenta la sera, cosa potrei aver avuto verso le 2 di notte quando ero a letto senza capire chi fossi e cosa voleva il mondo da me?
mah, meglio non saperlo.
una che sempre e comunque deve andare a lavorare non dovrebbe nemmeno chiedersi queste cose.
sto male e fra qualche ora devo tornare a lavoro.
odio il lavoro.
mi fa passare la voglia di vivere.
vorrei una minestrina ma non ho nulla per fare il brodo.
che vita di merda.


post scritto ascoltando nulla, ho mal di testa

martedì, febbraio 05, 2008

:::il lavoro nuoce GRAVEMENTE alla salute:::

"..lavorare, lavorare..
preferisco il rumore del mare.."

lavorare, diabolico coupe



oggi una cara amica mi ha ricordato queste parole..
anch'io preferisco il rumore del mare, anche se paragonato al lavoro è meglio anche il rumore di uno che vomita.. scusate la bassa classe di questo esempio..
io sto male.
odio lavorare.
stasera entrando, in frettissima, al supermercato pensavo che lavorare fa proprio schifo e non bisognerebbe farlo.
non è salutare.
hanno ricominciato a cadermi le cose.. pacchi di paglie, la paglia che tengo in mano, le chiavi, le posate..
per fortuna nulla che si possa rompere.
sto male.
non riesco ad uscire, mi addormento come le galline.. non ho una vita sociale..
resisto a fatica ad ascoltare un'assemblea, se va per le lunghe perdo il finale.
cosa mai successa.
mi faccio pena.
mangio, dormo e lavoro.
basta.
io voglio fare altro nella vita.
io ho altri interessi nella vita.
potrei unire tutti i miei post antilavoro in una "lode alla dicoccupazione"..
fidatevi, il lavoro fa male..
non cadete in questa trappola, fate tesoro degli errori altrui.
chi dice il contrario o fa il collaudatore di materassi o mente.
il lavoro decente non esiste e anche se esiste non è alla mia portata..
lavorare mi incattivisce.
ogni giorno lancio maledizioni ad un poveraccio che chiede l'elemosina al semaforo..
sono maledizioni mentali ma mi accorgo ugualmente di essere cattiva.
io non sono cattiva, sono solo stressata.
voglio vivere, anche da sola ma voglio vivere.
stasera vorrei andare a vedere gli uk subs ma devo ancora lavarmi e penso di avere la febbre.
non ho il termometro ma quando si hanno i brividi di freddo nonostante i termosifoni finalmente accesi, le guancie rosso fuoco e la testa che gira la diagnosi non è difficile..
la causa è il lavoro.
che merda.



post scritto ascoltando nulla, sto male

domenica, febbraio 03, 2008

:::wow:::


e se vi dicessi che sto scrivendo seduta sul divano di casa?
si, prendo una rete non protetta..
oddio, va e viene ma mi sembra di vivere un sogno..
la casa è veramente bella, la coinquilina simpatica e prendo internet..
cosa si può volere di più dalla vita?
un lucano? no, mi fa schifo.
mi basta poter cambiare orario di lavoro e poi sarei la donna più felice del mondo..
vabbè, mancherebbe sempre l'amore ma qui ho anche un forno ben funzionante..
ora dalla cucina arriva l'aroma di un dolce al cioccolato che sta cuocendo.
ho anche un divano letto matrimoniale in sala, beh non vi resta che venirmi a trovare!!
le cose si stanno sistemando.
ottimo.




post scritto ascoltando aloha from hawaii live via satellite, helvis presley

venerdì, febbraio 01, 2008

:::andate.. voi che potete:::


donnina invece deve lavorare.
no comment




post scritto ascoltando nulla