martedì, agosto 05, 2008

:::mercoledì 6 agosto:::



da www.globalproject.info

Nelle prossime settimane, assisteremo allo sgombero del primo stabile, tra quelli occupati dal collettivo Sottotetto, per il quale è prevista la demolizione dal piano di riqualificazione del quartiere Compagnoni a Reggio Emilia.
L’articolo che segue vuole analizzare la storia e gettare le basi per il futuro del quartiere di via Compagnoni e del collettivo Sottotetto. Unico punto fermo in questa situazione di instabilità è la ferma volontà di resistere, di non lasciare passare indenne e inosservata la violenza speculatrice di chi amministra questa città.


Via Compagnoni ha una storia lunga e affascinante. E’ sempre stato un luogo a sé, il luogo degli ultimi e degli invisibili in una cittá che pretendeva di non averne. Quegli invisibili che poi sono sempre i reali protagonisti di ciò che di una città, di un paese o di un’epoca fanno la storia. E se é vero che sono gli analfabeti che scrivono la storia, purtroppo non é altrettanto vero che sono i senza voce a raccontarla.
Chi racconta oggi la storia passata e presente di questo luogo lo fa unicamente distorcendo, giudicando e, infine, derubando i protagonisti delle loro stesse vite.

Di ieri si diceva che qui ci abitava solo gentaccia, quelli brutti sporchi e cattivi che sicuramente rubano, forse si drogano e si vocifera facciano l’amore troppo spesso.
Di oggi si dicono le stesse cose ma in piú, per l’immenso piacere delle migliaia di opinionisti da bar cresciuti come funghi nella nostra città, sono arrivati gli ”abusivi”.

Gli abusivi sono quelli che stanno abitando 11 delle 130 case sfitte del quartiere Compagnoni, sono 25 persone di etá compresa fra i sette mesi e i sessant’anni, sono nati a Reggio Emilia, Cagliari, Stoccolma, Tunisi, Vienna, Messina, Brema, Burkina Faso, Lecce.
Gli abusivi siamo noi, che per uno strano modo di intendere le parole e i significati, ci chiamiamo cosí nonostante la situazione in cui ci troviamo sia conseguenza diretta di abusi altrui. Siamo forse gli unici, fra gli attori di questa storia di case e diritti negati, a non aver compiuto nessun abuso, pur avendone subiti tanti.

A cinque fra le nostre famiglie questa settimana staccheranno acqua, luce e gas, come ennesimo abuso di un potere forte soprattutto con quella che considera un’umanità inutile. Verremo buttati fuori da un palazzo di cui é stata anticipata la demolizione per evitare che altri potessero trovarvi casa e sulle cui macerie nasceranno case private. Nessuna alternativa accettabile é stata proposta, forse perché non ne esistono in una cittá che ha fatto della speculazione edilizia il suo carro trainante.
E tanti saluti al diritto alla casa e ad una vita degna.

L’alternativa rimaniamo ancora, comunque e testardamente noi.
Rigorosamente dal basso, con le facce sporche, gli occhi vivi e sorrisi che solo chi ha ripreso in mano la propria vita sa regalare.




..continua sulla pagina di global

2 commenti:

Anonimo ha detto...

buooongiooornooooooOOOOOO!!!!

inutile donna ha detto...

buongiorno a lei, signor omino bianco mascherato da zorro.