giovedì, settembre 27, 2007

:::odio questo lavoro:::


"arbeit macht frei"

un nazista di merda


se devo arrivare a scrivere una schifezza del genere significa che son proprio distrutta.
per chi non lo sapesse (ma dubito ci sia) questa scritta significa "il lavoro rende liberi" ed è tristemente famosa per trovarsi ai cancelli d'ingresso dei lager nazisti.
questa foto si riferisce al lager di dachau, ne avrei di fatte da me ma non erano ancora i tempi da macchina digitale..
ho avuto la fortuna/sfortuna di visitare questo postaccio.
fortuna perchè son cose che ognuno dovrebbe vedere e sfortuna perchè dopo una gita lì non dormi tanto bene per qualche giorno..
beh, credo che fra tutte le visite fatte alla scuola superiore questa fu la più istruttiva, quella che ha lasciato qualcosa..
beh, perchè postare una tristezza del genere?
perchè cercando un qualche aforisma sul lavoro me la son trovata davanti..
non so perchè mi son ritrovata a sospirare davanti a tanto sarcasmo.
il lavoro rende liberi? ma per favore, certo che l'umorismo era di casa..
anche oggi mi sono persa l'intero pomeriggio dormendo sul divano.
odio il mio attuale lavoro.
odio tutto ciò che lo riguarda.
stamane ad un certo punto ho dovuto pizzicarmi per non prendere sonno, pensavo ai miei vari lavori, anche ai peggiori e li trovavo tutti migliori di questo.
un esempio? ricordavo i volantinaggi alla fiera dell'oro, con temperature glaciali d'inverno e calure atroci di estate.
ma c'era il caffè. c'era gente con cui parlare. potevi fumare.
ora non ho il caffè, passo quasi tutto il tempo parlando con me stessa e non posso fumare.
torno a casa e dormo.
anzi, dormire è un termine troppo carino, io muoio sul divano senza capire che mi accade attorno, poi mi alzo e senza caffè mi siedo al pc. non ho la forza nemmeno di fare la spesa.
ho dimezzato i caffè nella speranza di andare a letto prima.
ma tra la cena e quattro ciacole, rigorosamente a casa mia perchè non oso uscire, si fan sempre le 23 passate.
questa è vita?
no, questo è schiavismo.
roba veramente da nazisti.
ho perso la concezione del tempo, avere un calendario non mi interessa perchè tanto le mie giornate son tutte uguali, lavoro e dormo.
oggi ho scoperto (dal fatto che oggi avevan staccato la corrente) che è giovedì.
l'anno scorso adoravo il giovedì perchè poi seguiva il venerdì e quindi era finita la settimana.
ora non ho un giorno da gioire perchè io non ho più giorni da vivere dato che lavorerò anche il sabato mattina e questo vuol dire che difficilmente sabato sera sarò in forze per metter piede fuori di casa.
sto vivendo un incubo.
stasera spero di avere le forze per provare una torta vegan al cacao, ho bisogno di energie, ho bisogno di coccole.. coccole che posso trovare solo nel cioccolato.
che comunque ricordo: non lo potrei mangiare.
ora devo ingegnarmi nella preparazione di una qualche cena. diventerò una cicciona se continuo a mangiare e dormire.
ragazzi, non ce la faccio.




post scritto ascoltando qualcosa che in realtà non sto ascoltando

8 commenti:

desy ha detto...

massì che anche cicciona saresti ok ;)

inutile donna ha detto...

i commenti di desy son sempre i migliori..

Vinnie Scocciante ha detto...

Dipende da chi lo dice e da cosa si intende.
Oramai io la parola "lavoro" la intendo a senso unico, tutto il resto lo intendo come passione (con retribuzione se si tratta di "lavoro").

inutile donna ha detto...

questa è un lavoro che potrebbe diventare passione se solo si fosse più umani..

roberta ha detto...

certo che il lavoro ci debba piacere e' un po' un cavolta per farci lavorare di piu'... io sono 10 anni che penso che sto facendo la gavetta, che non riesco comprare casa, ma va bene perche' sono giovane, e anche io come te sono stanchina, no magari non proprio come te... chiaramente non so nulla e non mi permetto di dare consigli, ma cambiare lavoro no??

inutile donna ha detto...

magari potessi.. sono incasinata in una situazione di graduatorie e punteggi.. lasciare questo lavoro vorrebbe dire perdere punti e sti cazzo di punti mi servono. alla fine vinci un set di pentole.^_^
cazzate apparte, proprio ieri sera discutevo con mia madre di questa cosa.. lasciamo perdere le scintille che non sono uscite..
sono cosciente che devo lavorare il più possibile ma abbiamo concezioni diverse di lavoro: io credo che si lavori per avere una vita dignitosa e non vivere per avere un lavoro dignitoso.
io scelgo la vita.
ma magari questo discorso si limitasse solo a questo lavoro.. purtoppo sono pentita di una scelta fatta ma non posso tornare indietro, proprio per il discorso punteggi.
mai uno spiraglio di luce, mai.

roberta ha detto...

ok provo a farti ridere.
Io per lavoro viaggiavo un sacco (poi ho cambiato per un lavoro dove viaggio meno), cosi' dovevo tutte le volte venire da Londra a Vicenza(!) la odiavo talmente tanot (non di per se' ma perche' rappresentava la trasferta) che non ci potevo credere quando ho letto i tuoi post e l'essere "vicino a casa"...
Va beh non fa tanto ridere :(

inutile donna ha detto...

roberta: invece mi hai fatto proprio ridere! sarà coma, sarà isterismo ma mi hai strappato un sorriso..
:o)