sabato, febbraio 16, 2008

:::passeggiando alla coop:::


"la coop sei tu"

spot coop


Ieri pomeriggio decisi di fare una passeggiata..
Volendo coniugare l’utile al dilettevole decisi di andare alla coop, girando per tutte le corsie, anche quelle inutili tipo prodotti per animali (qui non ne ho)..
Immaginatemi vagare tirando il mio cestino-carellino rosso guardando i prezzi, il peso e gli ingredienti di ogni cosa, immaginatemi perdere minuti a confrontare prezzi, pesi..
Ora immaginate i visi della gente: stressati ma felici.
Felici perché era venerdì e il giorno successivo sarebbe stato libero dal lavoro.
Anch’io una volta avevo quella faccia quando facevo la spesa il venerdì pomeriggio: stanca ma felice.
Felice perché la settimana era finita e avevo davanti a me ben due giorni di relax.
Due giorni da dedicare a me stessa, ai miei interessi, alle mie passioni, a chi voglio bene.
(ricordo che , purtroppo, mi riferisco ai cani)
Io come la stragrande maggioranza del genere umano.
Era bello fare la spesa tornando da lavoro il venerdì pomeriggio.
Era bello.
Uso l’imperfetto perché, come chi mi segue saprà, ora lavoro il sabato.
Il sabato mattina, per la precisione.
Il venerdì pomeriggio, nonostante sia la mia giornata non lavorativa non ho più quel bel viso felice.
Non ce l’ho più perché il sabato lavoro.
Se per molti, che però il sabato non lavorano (fatalità) non è un problema, per me lo è.
E non da poco.
Non finirò mai di dirlo che non ce la faccio, che mi sento uno schifo, che la mia vita è fumare paglie aspettando di tornare a lavoro.
Non riesco a rilassarmi, ero troppo abituata ad avere il weekend libero.
Due giorni uniti, non uno schifoso venerdì col sabato di mezzo che mi spacca il bello del weekend.
Questo venerdì se lo possono mettere dove so io (e sapete anche voi) perché è una presa in giro.
Un essere umano ha diritto ad un weekend libero dal lavoro.
Non venite a farmi gli esempi dei lavoratori dei negozi perché io non ho mai intrapreso quella carriera proprio perché sapevo che il sabato era giorno di superlavoro.
Già lavoro è un termine brutto, superlavoro è ancora peggio.
siamo nel nord italia, il lavoro non manca ed uno può scegliere che fare.
Sempre nell’ottica del precariato a vita, è ovvio.
A proposito di precariato mi è giunta notizia che forse fra una settimana finirò questa tortura.
Sarò disoccupata ma non mi importa.
Perderò soldi ma guadagnerò salute.
Nella mia scala di valori i soldi non sono al primo posto.
Speriamo.
Purtroppo sono nata in veneto e ho nel dna generazioni che hanno votato la loro esistenza al lavoro, al mettere via più soldini possibile, al risparmiare sempre e ovunque, perciò so che verrà quel giorno in cui mi sveglierò con l’ansia da povertà imminente e inizierò a sperare in una telefonata..
Di qualcuno che abbia bisogno di me.
Ma io so che ce ne vuole per finire in mezzo alla strada, è solo una questione di dna.
Per fortuna ho le sorelle marchigiane che mi soccorrono nelle mie crisi di“mi serve un lavoro”.
Riescono a farmi vedere bene il mio saldo bancario e le mie spese.
Si, posso sopravvivere per un po’ senza un lavoro.
Per questo potrei anche rinunciare ai peggio lavori ma ve l’ho già detto, sono veneta e il mio patrimonio genetico non si riesce a cancellare tanto facilmente.
Mi facessi almeno qualche regalino ogni tanto.. so di chi scappa di qua e di là, di chi spende per la casa, di chi si sa coccolare..
Io no. Io ho le braccine talmente corte che per poco non rientrano nel corpo.
Anche se non è proprio corretto.. io sono generosa, ma con gli altri.
Non esito a venire incontro ai bisogni dei miei amici, non evito di fare una sorpresa o un regalino..
Sono avara con me stessa.
Soffro della sindrome da povertà in forma grave.
Mi nego un sacco di cose, non mi vizio.. anzi, decido i tragitti da fare in base ai chilometri, ma non per la non voglia di guidare ma per il consumo di benzina.
Compro solo prodotti di sottomarche, impiego ore a decidermi se posso permettermi o meno quella crema invece di un’altra..
Per esempio cercavo qualcosa che profumasse casa.. mi hanno consigliato uno di quei profumini da attaccare alla corrente..
Ma mi chiedo quanto influiranno sulla bolletta. E non ho ancora visto quanto costano..
Conoscendomi mi è stato anche vivamente consigliato di non comprare quello che costa di meno perché è stato provato ed era una sola..
Sono pessima.
Però la mia non è taccagnereria fine a se stessa, è prevenzione volta ad un futuro dove magari sarò in difficoltà economiche.
Si vede che la storiella della formica e della cicala mi ha segnato.
Ora mi devo attivare nel fare qualcosa, dare un senso a questo sabato pomeriggio passato a dormire sul divano..





post scritto ascoltando mama mia, abba

2 commenti:

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Alle prossime elezioni, votiamo 'donnina' come Ministro del Tesoro. Riappianerà il debito pubblico nel giro di 3 mesi. E firmiamo tutti una petizione per abolire il sabato come giorno di lavoro.Italia rialzati!!!

inutile donna ha detto...

ahahhah questo commento mi fa morire dal ridere!!
ma preferisco agire dal basso, le poltrone mi infastidiscono..
però la petizione la firmerei subito!!
>_<